Dopo il successo di Fammi udire la tua voce, il lavoro commissionato dallo Sperimentale al compositore Adriano Guarnieri, su libretto dello stesso Guarnieri, che ha letteralmente sbancato il botteghino del Teatro Caio Melisso di Spoleto, ricevendo applausi scroscianti ad ognuna delle repliche, il sipario dello Sperimentale si apre ancora una volta su un nuovo allestimento.
Dalla musica dei nostri giorni indietro fino al Settecento, un viaggio nel tempo per riscoprire ancora un intermezzo straordinario, il cui libretto è di Pietro Metastasio su musica di Domenico Sarri. Anche questa volta il Lirico propone una prima rappresentazione, quella nell’edizione critica di Claudio Toscani, direttore del Centro Studi Pergolesi dell’Università di Milano, con cui lo Sperimentale collabora da anni.
«La sera del 2 febbraio 1724, al Teatro di San Bartolomeo in Napoli, ebbe inizio la serie delle fortunate rappresentazioni di un nuovo dramma serio, intitolato Didone abbandonata, il cui libretto era stato appositamente approntato da un poeta giovane ma già affermato nei circoli letterari napoletani, Pietro Metastasio – scrive Toscani -. Tra gli atti del dramma vennero rappresentati due intermezzi, affidati come al solito all’affiatata coppia di stanza, in quegli anni, al San Bartolomeo: Santa Marchesini e Gioacchino Corrado, che vestivano rispettivamente i panni della cantante d’opera Dorina e dell’impresario Nibbio. Autore della musica del dramma e degli intermezzi era lo stimato “maestro di cappella della città di Napoli”, allora all’apice della sua lunga carriera, Domenico Natale Sarri».
Questi che precedono la prima sono naturalmente giorni frenetici di prove, travestimenti, giochi di luci. «In questo momento siamo in piena attività: stanno letteralmente costruendo la scena e finalmente quest’oggi ci sarà l’assieme – racconta il regista Giorgio Bongiovanni, che ha curato anche l’allestimento scenico – . Il lavoro sta andando davvero molto bene e c’è un’atmosfera di collaborazione molto piacevole. Metteremo in scena quest’opera “giocando” con la tecnica del teatro nel teatro, con il teatro che mette in scena se stesso: i cantanti staranno sulla scena come stanno in camerino. I ragazzi sono bravissimi e stanno facendo un gran lavoro. Per loro non si tratta solo di cantare, cosa nella quale sono chiaramente a loro agio, ma più che altro si tratta di recitare, di una vera e propria performance di attori».
Sul podio dell’Ensemble Strumentale del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto il maestro Pierfrancesco Borrelli, esperto esecutore e studioso del repertorio barocco. «L’ensemble del Teatro è un’ottima compagine, abbiamo lavorato molto bene insieme. Inoltre la musica dell’Intermezzo dà molta soddisfazione e piacere nel suonarla anche da un punto di vista strumentale, in quanto musica di grande eleganza (come tutta la musica di Sarri), ben finalizzata all’effetto teatrale. Essa concorre nel dare un grande appoggio ai cantanti, ragazzi bravissimi, plastici e malleabili. Si sta portando avanti un ottimo lavoro di gruppo, cosa che si percepirà sicuramente dall’esecuzione».
Le luci sono di Eva Bruno. In scena si alterneranno i cantanti del Lirico Zdislava Bočková, Noemi Umani (Dorina), Paolo Ciavarelli (Nibbio), Giorgia Fagotto Fiorentini (Lisetta). L’Ensemble strumentale è composto da Diego Moccia maestro al cembalo, Giacomo Coletti violino I, Margherita Pelanda violino II, Roberta Palmigiani viola, Matteo Maria Zurletti violoncello, Andrea Cesaretti contrabbasso, Irene Corgnale, flauto.
La conferenza di presentazione, organizzata in collaborazione con il Centro Studi “Belli-Argiris” di Spoleto, si terrà venerdì 15 settembre alle ore 17,30 al caffè letterario della Biblioteca Comunale “G. Carducci” (Palazzo Mauri, Spoleto).
Teatro Caio Melisso di Spoleto
Venerdì 15 settembre ore 21,00
Sabato 16 ore 21,00
Domenica 17 alle 17,00