“La ripresa delle attività produttive di AST, avvenuta nei primi giorni di settembre, oltre a registrare alcuni ritardi dovuti a code di lavorazione manutentive, evidenzia un piano produttivo non in grado di saturare le capacità impiantistiche dello stabilimento” – è quanto sostengono i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Fismic e Ugl, dopo la fermata estiva degli stabilimenti di Viale Brin. Nonostante le criticità registrate, giudicano “positivamente” il fatturato dell’azienda “in quanto frutto dei contenuti dell’accordo sottoscritto il 3 dicembre 2014 al Ministero, accordo che le stesse Organizzazioni, supportate dalla lotta dei lavoratori, hanno ottenuto con significative modifiche al piano industriale che originariamente ThyssenKrupp voleva applicare su Terni”.
“Se oggi sul versante generale si stanno raggiungendo questi risultati è merito di quanto sottoscritto, ma soprattutto – prosegue una nota congiunta – è merito delle maestranze che sono rimaste nel ciclo lavorativo e che hanno, in questi anni, con dedizione, professionalità, competenza, sacrifici organizzativi ed economici, fornito un contributo straordinario e concreto all’azienda.
Se è vero quanto sopra detto, se si concretizzeranno le cose annunciate, pensiamo allora che non siano più rinviabili discussioni specifiche sulle criticità presenti e sul Premio di Risultato, in quanto sarebbe incomprensibile una indisponibilità aziendale a redistribuire parte degli utili.
Ambiente-Salute-Sicurezza, Problematiche Sociali, Formazione, Organizzazione del Lavoro, Appalti, Aspetti Commerciali, Professionalità, riconoscimenti economici sono tematiche che devono essere discusse, che necessitano di essere affrontate e risolte per non buttare in malora quanto fatto fino ad oggi.
Auspichiamo che AST Terni esca dagli slogan e in modo serio definisca procedure e modalità condivise con le Organizzazioni Sindacali per affrontare i temi suddetti e rendere concreti i buoni propositi che da tempo annuncia”.