Foto e video espliciti, nei quali una mamma di 42 anni residente nel marscianese (originaria di Foligno) mimava incontri a sfondo sessuale con la figlia di appena sette anni. Tutto per compiacere il “fidanzato” virtuale del quale si era invaghita senza averlo mai incontrato di persona.
Una storia ai limiti. Che ha portato all’arresto e alla misura cautelare in carcere per la donna, mentre perquisizioni sono state eseguite a Brindisi, dove la Squadra Mobile di Perugia ha individuato l’uomo, “aduso – secondo quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche – ad avere contatti telefonici e telematici con donne di varie parti d’Italia, mostrando un morboso interesse per esperienze sessuali intrafamiliari con coinvolgimento di minori”. Altre donne che ora potrebbero trovare il coraggio di raccontare.
Lui, un 50enne impiegato pubblico, ispettore dell’Inail, nei messaggi e nelle intercettazioni telefoniche chiedeva le immagini, la donna lo assecondava e chiedeva solo di poterlo incontrare. Così la madre, esaudendo le richieste dell’uomo che aveva conosciuto in chat, gli “regalava” l’innocenza di sua figlia, mentre lui che continuava a chiedere addirittura fotomontaggi tra gli organi sessuali dell’uomo e le immagini della piccola. E’ una vicenda raccapricciante quella emersa nel corso dell’indagine che ha portato all’arresto della folignate accusata di violenza sessuale, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico, con l’aggravante di essere la madre dell’ennesima vittima di depravati appetiti sessuali.
E l’altro filone che disvela il terreno in cui questa vicenda si è consumata è quello della cartomanzia. La bimba, di fatto, è stata “salvata” dalle ragazze del call center di lettura tarocchi al quale la donna si rivolgeva con morbosa insistenza. Migliaia di euro per conoscere “il futuro” e sapere quando avrebbe incontrato il suo uomo. Ma quando con le operatrici ha iniziato a parlare del coinvolgimento della figlia, queste hanno chiamato gli uomini della Mobile di Perugia. Ne è nata l’inchiesta, che poi si è avvalsa anche della collaborazione della Polizia postale. Davanti al gip Lidia Brutti (il pm titolare dell’inchiesta è Massimo Casucci) la donna ha confessato che quando il suo interlocutore ha cominciato a chiedere un incontro che coinvolgesse anche la bambina di aver avuto “un crollo psicologico”. Che non le ha impedito di scattare quelle immagini tremende.
Per l’indagato non sono scattate le manette perché la “preview” del materiale sequestrato non è stata fatta nell’immediato facendo venir meno la condizione di “flagranza”. Il materiale sarà esaminato in queste ore anche con accertamenti irripetibili. Per la mamma invece le manette sono scattate in flagranza di reato giovedì mattina, quando gli agenti sono andati a casa sua, in provincia di Perugia, dopo che aveva accompagnato a scuola la figlia. I militari hanno trovato nei telefonini – visionato anche un tablet – foto inequivocabili e raccapriccianti di ‘giochi’ sessuali tra madre e figlia, oltre a video amatoriali della piccola convinta ad assumere atteggiamenti erotici. Tutto per soddisfare le pretese dell’uomo e così – come emerge dalle intercettazioni telefoniche richieste dalla Procura – riuscire a incontrarlo.