E’ successo a bordo di un autobus della linea urbana il cui autista si è accorto che un uomo, dopo essere salito a bordo, aveva convalidato la corsa utilizzando però un abbonamento intestato ad una donna. Come da procedura, il conducente ha chiesto spiegazioni all’uomo, un cittadino di origine nigeriana di 33 anni, che si trovava con la figlia di tre anni. L’uomo a quel punto ha risposto al conducente affermando che l’abbonamento apparteneva alla moglie e quindi era in diritto di utilizzarlo.
Ma l’autista ha proceduto al ritiro del titolo di viaggio ed ha informato l’uomo che avrebbe dovuto acquistarne un altro. A tale richiesta, tuttavia, il 33enne non solo ha replicato con un rifiuto ma, durante il viaggio, si era scagliato contro l’autista strattonandolo per riavere l’abbonamento e rischiando di mandare fuori strada il mezzo.
Riuscito a chiedere l’intervento del 113, all’arrivo dei poliziotti il dipendente ha riferito l’accaduto ed ha indicato il responsabile che, alla vista degli agenti, ha iniziato ad urlare che non avrebbe acquistato nessun biglietto poiché, secondo la sua opinione, l’abbonamento della moglie sarebbe stato più che sufficiente anche per lui. Ad aggravare la situazione, è giunta poco dopo la titolare del titolo di viaggio nonché moglie dell’uomo, una connazionale del ’78, la quale ha preso strenuamente le difese del marito. Entrambi hanno iniziato a quel punto ad insultare gli agenti accusandoli di esagerare.
Dalle parole si è passati ai fatti e, nel momento in cui gli agenti hanno informato l’uomo che sarebbe stato condotto in Questura per accertamenti, i due, noncuranti della figlia di tre anni presente, oltre a ricoprire i poliziotti di improperi, sono passati alle vie di fatto. Gridando per attirare l’attenzione dei passanti, l’uomo ha cercato di dimenarsi per non entrare nell’auto di servizio e la moglie, presa in braccio la bambina, se ne serviva come scudo per tentare di aggredire i poliziotti ed impedire loro di portare via il marito. Al culmine della lite, il 33enne ha dato un morso ad un agente, mentre la moglie colpiva con calci il collega. Riusciti con estrema fatica ad ammanettarli, i due sono stati portati in Questura e lì identificati.
Giunti negli Uffici di Polizia, i due sono stati tratti in arresto per resistenza; l’uomo è stato anche denunciato a piede libero per interruzione di pubblico servizio. Sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo celebrato stamattina.
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