Si svolgerà lunedì 22 maggio nella sede del Servizio idrico, un incontro, richiesto dalla Sii, con tutte le istituzioni e gli enti interessati per fare il punto della situazione sulla vicenda dei fanghi del depuratore di Via Vanzetti. Lo comunica il direttore generale, Paolo Rueca, il quale coglie l’occasione per rendere noto che, nel frattempo, una circolare ministeriale, emanata in questi giorni, ha fatto chiarezza sul parere Ispra relativo al trattamento dei fanghi di depurazione.
La circolare depotenzia le prescrizioni Ispra stabilendone la non applicabilità immediata. Per la loro efficacia bisognerà ora attendere uno specifico decreto ministeriale inerente alla gestione dei rifiuti da impianti di depurazione. Rueca conferma anche i tempi di rimozione già annunciati e sottolinea che, relativamente all’ordinanza del Comune di Terni, la Sii si è prontamente attivata ed ha eseguito tutte le attività richieste, sia per ultimare la rimozione dei suddetti fanghi che per sanificare i cassoni e i contenitori come richiesto nel procedimento. Nelle attività sono stati utilizzati anche odorizzanti per lenire gli effetti odoriferi derivanti dal deposito momentaneo.
“E’ opportuno chiarire ulteriormente – precisa il direttore generale – che abbiamo subito le ripercussioni negative di un vulnus normativo che finalmente ha trovato la sua conclusione con l’emanazione della circolare ministeriale. Questa situazione – sottolinea ancora – si era venuta a creare improvvisamente a inizio anno, quando i gestori di discariche, in base alle direttive Ispra, avevano vietato i conferimenti generando per la Sii situazioni di grande difficoltà”.
Sempre il direttore generale puntualizza di nuovo che “i fanghi sono stati collocati in letti di deposito temporanei, rispettando le norme vigenti, e non sono stati oggetto di stoccaggio, come riportato su alcuni articoli di stampa.
Ad oggi – conclude – la situazione si è normalizzata e il problema sta rientrando. Ricordiamo anche che, all’insorgere del problema, Sii aveva subito chiesto il supporto ad enti e istituzioni, evidenziando la problematica e sostenendo le motivazioni del proprio diligente operato, non avendo avuto, nell’immediato, alternative tecniche cui poter ricorrere”.