Il pericolo corre sulla chat. E lo ha corso una ragazzina di Terni che solo il tempestivo intervento dei Carabinieri della città dell’acciaio, coadiuvati dalla Polizia ferroviaria di Orte, sono riusciti a sventare rintracciando la giovanissima e riconsegnandola ai suoi genitori.
Tuttoggi è riuscita a ricostruire quella che, mentre il Paese festeggiava la festa della Liberazione, per la famiglia della ragazzina si è rivelata una giornata di angoscia e disperazione. Fortunatamente finita nel migliore dei modi grazie alle forze dell’ordine.
La fuga
È stata la mamma a fare la triste scoperta quando, recatasi nella stanza della figlia Maria (nome di fantasia) per svegliarla, ha trovato il letto vuoto. Della piccola, neanche 12 anni compiuti, nessuna traccia. La paura sale con il trascorrere dei minuti. La famiglia vive in una frazione arroccata sulla collina. Familiari e amici cominciano a cercarla intorno alla abitazione, ma non c’è niente da fare. Maria sembra volatilizzata.
Dalla sua stanza manca uno zaino e, a quanto trapela, alcuni indumenti che fanno sospettare una fuga. La mamma, sempre più in angoscia, telefona ai genitori delle compagne di scuola della figlia per sapere se hanno informazioni. Anche il più banale dettaglio in questi casi può essere importante.
Il tempo sembra non passare mai. I genitori decidono così di allertare i carabinieri di Amelia, la compagnia diretta dal capitano Michele Basilio che controlla un vasto territorio composto da 13 comuni. I militari si mettono sulle tracce della ragazzina, diramando l’allarme a tutte le gazzelle e anche alla stazione ferroviaria di Orte. Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi: dall’allontanamento in auto a quello con un mezzo pubblico.
Il ritrovamento
Nel frattempo un paio di genitori riescono a scoprire dai propri figli, che frequentano la stessa scuola di Maria, un elemento importante: la 12enne ha confidato loro che si è innamorata di un coetaneo conosciuto su una chat di un videogame e che era stata invitata per qualche giorno a Spoleto. Insomma una ‘fuga’ d’amore.
Poco dopo arriva la notizia che tutti aspettano: agenti della Polfer di Orte hanno notato la ragazzina seduta nel bar della stazione ferroviaria a bere una spremuta. In mano ha un biglietto proprio per Spoleto. Il pericolo è passato. La ragazzina ha ammesso di essersi allontanata e di aver raggiunto lo scalo ferroviario a piedi dopo una camminata durata almeno 3 ore. Una macchina dei carabinieri accompagna sul posto i genitori che possono finalmente riabbracciare la figlia e perdonarla per la ‘fuga’.
Le indagini
I militari del Capitano Basilio ora hanno un altro compito: capire chi veramente si cela dietro il nickname che ha convinto la ragazzina ad allontanarsi dalla propria abitazione. Nel giro di un paio di ore i carabinieri risalgono alla sua identità. Si tratta davvero di un coetaneo che, fra l’altro, ben difficilmente avrebbe potuto giustificare ai propri genitori la giovanissima ospite. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene e la famiglia ha potuto così in qualche modo festeggiare la “liberazione” della figlia da un gioco che sarebbe potuto essere alquanto pericoloso.
Il pericolo delle chat
Inquirenti e intelligence tengono ormai sotto controllo ogni tipo di mezzo di comunicazione, anche se non è sempre facile e immediato ‘inserirsi’, specie nelle chat collegate ai videogames. Perché alle più note Whats app, Telegram, Messenger si sono aggiunte e si aggiungono quotidianamente una miriade di messaggerie collegate appunto ai videogiochi. Persino l’Isis si affida a quelle legate alla PlayStation (il cui network vanta 110 milioni di iscritti) o alla Xbox per reclutare giovani e impartire ordini ai propri affiliati. Non di meno i pedofili che approfittano di videogiochi, apparentemente ‘innocenti’, per scovare dati personali, foto e video di bambini (tramite domande e il controllo della microcamera) o di hacker per entrare nel cuore del sistema operativo.
La Polizia postale, da sempre in prima linea nel contrasto ai reati informatici, ha dedicato una propria pagina proprio al tema del contrasto alla pedofilia on line. Persino Anonymous è impegnata nella caccia ai pedofili, ma la lotta è continua e non sempre si riesce ad arrivare in tempo.
Le raccomandazioni degli inquirenti sono quelle di costruire il miglior rapporto possibile con i propri figli, confidenziale e di controllare le loro chat. Un ufficiale dell’intelligence contattato da Tuttoggi consiglia di mettere una striscia di cerotto-carta sulla fotocamera anteriore e posteriore di smartphone e tablet e anche del pc: “è il modo più sicuro – commenta chiedendo di mantenere l’anonimato – per non svelare l’identità del minore, il luogo in cui vive, i suoi movimenti, chi frequenta. Insomma il modo più semplice per mettersi al riparo dal pericolo. Se ci si vuole fare una foto o un video basterà rimuoverla in un attimo senza correre rischi. Vale anche per gli adulti. Ci sono organizzazioni dedite anche ai furti, tante sono le informazioni che inavvertitamente possiamo lasciare sulla rete”.
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