A sei mesi esatti dal devastante terremoto di Amatrice e a quasi 4 da quello ancora più potente, ma fortunatamente senza vittime, cosa è stato fatto? Cosa poteva essere fatto?
Il dibattito è forte in questi giorni, dopo le parole del commissario straordinario Vasco Errani rivelate da Panorama che ha criticato la gestione dell’emergenza. E i principali attori del post sisma – il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, Errani ed il capo del Dipartimento nazionale di protezione civile Fabrizio Curcio – si sono ritrovati ieri pomeriggio a Norcia per inaugurare la 54esima edizione di “Nero Norcia”, la mostra mercato del tartufo pregiato che non ha voluto arrendersi al terremoto ed è stata anzi allungata a tre week end con l’obiettivo di rappresentare la rinascita del territorio.
Polemiche sui ritardi, ma Gentiloni: “Tutti si prendano le proprie responsabilità”
I rappresentanti istituzionali hanno prima visitato San Pellegrino di Norcia, la prima frazione dove sono state effettivamente consegnate 18 Sae, le casette prefabbricate per gli sfollati, ordinate dopo il 24 agosto. Il fabbisogno di Sae è però di varie migliaia ed anche se nel territorio comunale nursino ne sono in costruzione altre 170 circa, in tutto il centro Italia la situazione è piuttosto delicata, con migliaia di persone ancora in albergo. Ed è proprio sui ritardi nelle casette (di competenza della protezione civile) che Errani si era sfogato nei giorni scorsi durante un incontro a porte chiuse con alcuni amministratori delle Marche. Ieri, però, erano tutti concordi sul fatto che invece molto si è fatto. E a chiedere di continuare a fare ciascuno la propria parte è stato il premier Gentiloni.
Il presidente del Consiglio ha rilanciato con forza un caloroso appello a venire a Norcia “per conoscere una realtà duramente colpita ma che con coraggio si sta rimettendo in moto. C’è un pezzo di Italia – ha detto – che si sta dando da fare sull’emergenza numero uno che stiamo affrontando, quella del terremoto come istituzione dobbiamo restituire la speranza. Conosciamo benissimo il valore di questi prodotti, a partire dal re tartufo, e di tutto ciò che la norcineria offre all’Italia. Vederli, conoscerli, acquistarli è un modo di entrare in rapporto con tradizione di questo territorio. L’ Italia centrale ha bisogno di futuro, di tornare a sperare ricercando il rapporto con le radici della nostra terra cui dobbiamo rimanere aggrappati, costruendo un ponte con il futuro. Dobbiamo farlo e lo faremo – ha assicurato – cercando di creare condizioni più vantaggiose possibili per lo sviluppo di territorio. Lo dobbiamo alle famiglie e ai cittadini: se tutti noi ci prendiamo le nostre responsabilità i problemi possono essere risolti. L’Italia con solidarietà e commozione ha reagito al terremoto – ha concluso – dappertutto incontriamo comprensione: a questo sentimento le Istituzioni devono rispondere, mostrando di essere all’altezza. L’Italia che vuole dare una mano può venire a Norcia nei prossimi fine settimana della Mostra Mercato. Viva Norcia, viva l’Italia”.
Il territorio vuole ripartire dopo il terremoto
A ringraziare il premier della sua presenza è stato il sindaco di Norcia Nicola Alemanno: “Grazie per essere venuto qui a Norcia per la seconda volta in poco tempo e grazie sentito e non retorico alla presidente Marini, al Commissario Errani e a Curcio. La loro presenza significa la vicinanza delle Istituzioni che qui hanno funzionato. Rivolgo un saluto affettuoso al sindaco di Alba, che sin dalle prime ore del sisma del 24 agosto ci ha raggiunto e a ottobre ci ha voluto al suo fianco nell’inaugurare la Mostra Mercato del Tartufo Bianco. La Mostra Mercato per Norcia è l’evento in cui facciamo conoscere al mondo intero le nostre peculiarità – ha detto Alemanno – non era facile decidere quest’anno di farla perché comunque continuiamo a lavorare incessantemente alla ricostruzione, per questo ringrazio gli uffici tecnici che si sono prodigati alla realizzazione anche di questo evento e all’assessore Giuliano Boccanera. Questa edizione dunque rilanciamo auspicando molti visitatori in tre week end; abbiamo il dovere di dare un segnale: dall’economia deve rinascere il nostro territorio, evitando cosi la deantropizzazione”.
Parole a cui si sono affiancate quelle della governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini, che ha sottolineato come, per Gentiloni, la visita “sia stata una utile occasione per incontrare cittadini di Norcia e della Valnerina, imprenditori, agricoltori, persone che con grande coraggio e tenacia vogliono assolutamente ripartire. Accanto a loro – ha sottolineato – in questi difficili mesi in cui questa terra è stata scossa più volte da forti eventi sismici, stanno lavorando ininterrottamente oltre mille persone, dai rappresentanti delle forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco, dell’Esercito, ai dipendenti pubblici, ma soprattutto qui sta operando la straordinaria catena del volontariato”. “Un lavoro fondamentale – ha proseguito – che ci vede impegnati ancora nella gestione dell’emergenza, ma allo stesso tempo per far partire la ricostruzione; una ricostruzione che, come ho più volte detto, non deve interessare solo gli edifici, ma anche il tessuto economico e soprattutto sociale di queste aree. Dobbiamo dare atto a Governo e Parlamento che, a sei mesi dalla drammatica scossa di agosto seguita da quelle ancor più potenti del 30 ottobre, disponiamo di risorse, norme, regole per avviare da subito la ricostruzione. La presenza oggi a Norcia del presidente del Consiglio Gentiloni è per tutti noi un motivo e uno stimolo per continuare con maggior determinazione in un lavoro di squadra istituzionale che ci ha visto fin qui impegnati, dai sindaci agli amministratori regionali, dalla Protezione civile nazionale all’Ufficio del commissario di governo per la ricostruzione. Dobbiamo guardare al futuro con fiducia e speranza. Una cosa è certa, noi non molleremo – ha concluso la presidente Marini – e sono sicura che tutti insieme ce la faremo”.
Il punto della protezione civile sull’emergenza
Proprio in occasione dei 6 mesi dall’inizio della crisi sismica, è stata la protezione civile nazionale a fare un dettagliato punto della situazione su quanto è stato fatto. “L’emergenza terremoto centro Italia – ricorda la Prociv – inizia il 24 agosto 2016, con una scossa di magnitudo pari a 6.0, che interessa in particolare i comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Sono migliaia le persone coinvolte nell’evento che provoca 299 vittime, numerosi feriti e gravi danni sul territorio. Lo scenario emergenziale, nel corso dei mesi si aggrava a causa di ulteriori forti scosse, il 26 ottobre (di magnitudo 5.4 e 5.9 in particolare nei comuni di Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e Preci) e il 30 ottobre (con magnitudo 6.5 con epicentro tra Castelsantangelo, Norcia e Preci). A seguire, durante le prime settimane di gennaio, gran parte delle aree del centro Italia, già colpite dal terremoto, vengono ulteriormente provate da un’ondata di maltempo. Il 18 gennaio tre nuove intense scosse (di magnitudo compresa tra 5.1 e 5.5 in provincia dell’Aquila con epicentro a Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno) si verificano tra il Lazio e l’Abruzzo. Poche ore dopo una slavina travolge e distrugge l’Hotel Rigopiano a pochi chilometri dal borgo di Farindola in provincia di Pescara. Gli eventi di gennaio causano in totale 34 vittime, di cui 29 nello scenario dell’Hotel Rigopiano. Assicurare l’assistenza alla popolazione è stato tra i primi obiettivi della gestione emergenziale. Ad oggi sono oltre 11.700 le persone ospitate in strutture messe a disposizione dai Comuni (oltre 2.600) o alberghiere (poco più di 8.900). Decine di migliaia di persone hanno trovato autonomamente una sistemazione e usufruiscono del Cas-Contributo di Autonoma Sistemazione, misura introdotta subito dopo il terremoto del 24 agosto”.
Qui è possibile consultare il dossier dettagliato sulle attività svolte in 6 mesi.