Ruba il furgone dell’amico e viene rincorso per tutta la E-45. Rocambolesco inseguimento questa mattina sulla E-45 tra due “amici” partenopei. I protagonisti di questa insolita vicenda erano partiti da Napoli per andare a Conselice con € 10.000 per comprare pesce fresco da riportare nel capoluogo partenopeo.
Poi, secondo quanto ricostruito dalla polizia, approfittando della sosta in un’area di servizio cesenate, il passeggero (un napoletano quarantacinquenne) si è messo alla guida del furgone carico di pesce e si è dileguato, lasciando a terra il malcapitato compagno di viaggio, un altro partenopeo trentaseienne, proprietario del furgone.
Il malcapitato ha chiamato il 113 grazie al telefonino di un conoscente che era presente nell’aria di sosta ed ha atteso l’arrivo della pattuglia del Commissariato di Polizia di Cesena che lo ha identificato insieme al soccorritore e poi è salito nella macchina dell’amico per tornare verso Napoli. Lungo la strada, nei pressi di Città di Castello, l’uomo derubato ha rivisto il proprio furgone ma a causa della neve ha perso nuovamente le tracce dopo pochi istanti.
A quel punto l’uomo ha perso ogni speranza di rintracciare il mezzo, il carico di pesce (per cui aveva speso oltre € 1500) e la somma di oltre € 8000. Giunto nei pressi di Terni ha incrociato nuovamente il furgone e ha contattato subito la Polizia Stradale. Una pattuglia ha intercettato il mezzo rubato nei pressi di San Liberato e dopo alcune manovre ostruzionistiche è riuscita a bloccare il mezzo.
Il fuggitivo, tra l’altro privo di patente perché mai conseguita e con numerosi precedenti penali a carico, è stato denunciato per “guida senza patente” e per “ricettazione”. All’uomo è stata anche sequestrata la somma di 7850,00 € (99 banconote da € 50 e 145 banconote da € 20) nonché due telefoni cellulari nuovi, con relative confezioni di imballo.
Al termine degli atti, il proprietario del furgone ha potuto fare rientro a Napoli con il proprio veicolo e con il prezioso carico di pesce.
Alla richiesta di spiegazioni, il fuggitivo ha riferito che il proprietario del furgone, secondo il suo parere, non era in condizione di proseguire il viaggio per cui era ripartito da solo avendo il possesso delle chiavi consegnategli dal conoscente.