“Hanno prodotto i risultati raggiunti, spingendo in alto il livello della raccolta differenziata, le misure con cui la Giunta regionale, nel gennaio scorso, ha spronato tutti i Comuni affinché adottassero il metodo di raccolta porta a porta, come previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti. Nel primo semestre dell’anno, infatti, la percentuale di raccolta differenziata aveva già raggiunto il 56,2 per cento ed è pertanto vicino l’obiettivo del 60 per cento a fine 2016”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente, Fernanda Cecchini, che stamattina – insieme al direttore regionale Ciro Becchetti e al dirigente del Servizio Qualità dell’ambiente e rifiuti, Andrea Monsignori – ha illustrato i dati del monitoraggio dell’andamento della raccolta differenziata e della situazione impiantistica regionale.
Rifiuti, obiettivo differenziata al 60% in tutti i Comuni umbri per il 2016
Nuovi obiettivi – “Con questa delibera – ha ricordato – abbiamo ridefinito gli obiettivi di raccolta differenziata per superare la fase di stallo del 2015 e abbiamo dato impulso al processo di costituzione dell’Auri per superare la suddivisione in quattro Ambiti e favorire l’aggregazione della gestione dei flussi di rifiuti agli impianti di trattamento e smaltimento in un’ottica regionale. Prendendo atto della situazione ad oggi – ha precisato – la Giunta regionale ha invitato i Comuni a completare la raccolta la riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare per il raggiungimento degli obiettivi fissati al 65% nel 2017 e al 72% nel 2018, gli Ati a porre in atto ogni iniziativa per incrementare l’efficienza degli impianti e allo stesso tempo abbiamo invitato il Presidente dell’Auri a completare entro il 1 gennaio 2017 l’iter costitutivo della struttura organizzativa in modo da superare – ha sottolineato – l’attuale articolazione territoriale e avviare la predisposizione del Piano d’ambito per l’intero territorio regionale. In caso non si rispettino i termini, la Regione è pronta a ‘commissariare’ l’Auri e a sostituirsi ad esso per definire la struttura tecnica”.
I dati del monitoraggio evidenziano una crescita della raccolta pari al 5,6% su scala regionale già nella prima metà dell’anno “grazie alla riorganizzazione sull’intero territorio regionale, in particolare nella provincia di Terni la cui media di raccolta differenziata è cresciuta del 14%, nel giro di un semestre, rispetto al dato 2015”. Quanto agli interventi di adeguamento e potenziamento del sistema impiantistico, l’assessore ha ricordato che sono in fase avanzata i lavori di ampliamento della discarica di Belladanza ed è stato approvato il progetto di potenziamento del polo impiantistico di Casone, per il trattamento dei rifiuti organici.
Una task force – Sul monitoraggio dell’impiantistica regionale di gestione dei rifiuti, per la prima volta è stata costituita una task force che riunisce rappresentanti dell’Assessorato e degli uffici regionali competenti, dell’Arpa, dell’Auri, degli Ati e dei Comuni sedi degli impianti di trattamento e smaltimento. “Un pacchetto di misure e interventi che sono stati definiti a prescindere dalle inchieste in merito alla gestione dei rifiuti. L’Umbria – ha rilevato l’assessore Cecchini – si è sempre contraddistinta per la qualità nella gestione delle tematiche ambientali ed è in questa direzione che vogliamo marciare. Magistratura e forze dell’ordine verificheranno se esistano ‘patologie’ o siano stati messi in atto percorsi non virtuosi: per la Regione – ha aggiunto – è prioritario il rispetto delle regole, la legalità e la trasparenza in questa materia che attiene innanzitutto alla qualità dell’ambiente e alla salute dei cittadini. Auspico pertanto che le indagini procedano speditamente anche perché prima si afferma la piena legalità e trasparenza, più speditamente può procedere l’attuazione del Piano regionale dei rifiuti e si possono raggiungere i risultati attesi”.
Stretta della Regione sull’Auri | Rifiuti verso gestione unica
Le inchieste in Umbria – “Pieno sostegno da parte della Regione all’operato della magistratura anche attraverso la messa a disposizione di tutto quello che eventualmente potrà servire – ha proseguito – La qualità dell’ambiente e il denaro versato dai cittadini per il servizio dei rifiuti sono cose serie: su questo nessuno sconto per nessuno. Bene, dunque, che si accertino in tempi rapidi eventuali ‘patologie’ e responsabilità. Per quanto riguarda la ‘governance’ – ha detto poi l’assessore, dopo aver ribadito che non ci sono i presupposti che giustifichino la realizzazione di un inceneritore in Umbria – l’obiettivo da raggiungere è quello della semplificazione e del superamento della frammentazione attuale, con una ventina di società di gestione dei rifiuti in un territorio di piccole dimensioni come quello regionale. L’Umbria potrebbe essere la prima ad avere un gestore unico, con una modalità di raccolta differenziata omogenea a livello regionale e con l’applicazione della tariffa puntuale, al momento applicata sperimentalmente a Bastia Umbra e Umbertide”. Tra le misure adottate dalla Regione, l’approvazione del nuovo metodo standard per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata.
LE INCHIESTE SUI RIFIUTI IN UMBRIA
Doppia la finalità: incrementare la raccolta differenziata riducendo le impurità attraverso la raccolta effettivamente selettiva delle varie frazioni, in particolare organiche e incentivare l’intercettazione alla fonte di alcune frazioni che oggi vengono conferite nella frazione organica umida (pannolini e pannoloni) con negative ripercussioni sull’efficienza del processo di trattamento. Un metodo standard, adottato ad oggi dalle sole Regioni Umbria e Puglia in recepimento delle norme nazionali, che consentirà di applicare ai Comuni, dal 2018, l’addizionale del 20% sull’ecotassa per chi non raggiunge gli obiettivi di raccolta differenziata del 65%. Ecotassa che viene poi ripartita fra i Comuni virtuosi per varie azioni a tutela dell’ambiente, la riorganizzazione del servizio, la realizzazione e l’allestimento di centri di riuso.