Profanata cappella a Monteluce, Perugia indignata | Le indagini - Tuttoggi.info

Profanata cappella a Monteluce, Perugia indignata | Le indagini

Redazione

Profanata cappella a Monteluce, Perugia indignata | Le indagini

Atto satanico o bravata? | Assessore Severini, "accanimento, distruzione e profanazione" | Cardinale Bassetti, "giovani senza punti di riferimento"
Gio, 24/11/2016 - 19:33

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Oggetti sacri spaccati o rovinati, il simbolo 666 inciso sulle panche e su un armadio, la devastazione, nella notte tra martedì 22 e mercoledì 23 novembre, della cappella degli Infermi all’interno dell’area dell’ex Policlinico di Monteluce, l’altare cosparso di cera rossa, pagine di libri sacri bruciate e abbandonate in terra, danni anche ad un dipinto, forse causati dal lancio di oggetti. Questo lo scenario che gli agenti della Digos di Perugia e i vigili del fuoco del capoluogo umbro si sono ritrovati di fronte ieri mattina, una volta scattato l’allarme da parte di alcuni operai impegnati nel cantiere della nuova clinica “Porta Sole”.

L’area dell’ex Policlinico, si ricorderà, è interessata, da diverso tempo, da una profonda opera di ristrutturazione, per la realizzazione, tra le altre strutture, di un nuovo quartiere universitario. Gli operai al lavoro ieri mattina hanno visto uscire del fumo dalla cappella e hanno chiamato il 115 e il 113. Il fumo nero e denso notato dall’operaio del cantiere, in base a quanto constatato anche dai vigili del fuoco, si propagava partendo da un libro antico e solo una volta bonificata la cappella, gli agenti della scientifica sono potuti entrare e procedere con i rilievi.

Uno scenario “di devastazione”, come è stato definito dalla cittadinanza: sul perché ancora non è stata fatta chiarezza. Alcuni elementi lascerebbero pensare ad un rito satanico consumato all’interno della Chiesa, usata per pregare, quando ancora il vecchio Policlinico era in funzione, dai parenti e amici dei ricoverati. Ma solo le indagini, condotte dagli agenti della Digos di Perugia, potranno dipanare ogni dubbio a riguardo. Sul posto ieri, si è portato anche il Questore di Perugia, Francesco Messina, al lavoro anche con gli uomini della scientifica. Dato quanto rilevato, si ipotizza che il gesto sia stato opera di più persone, entrate probabilmente dalla porta laterale nella parte sinistra della Cappella.

Le indagini al momento sono indirizzate a cercare di capire che tipo di atto sia stato quello perpetrato nella notte all’interno della cappella, se si sia trattato di una bravata o di qualcosa di ben più serio, come ad esempio un rito di tipo satanico. Tutte ipotesi alle quali sta lavorando la Digos di Perugia, anche perché, se alcuni punti della nuova Monteluce non sono provvisti di telecamere di video-sorveglianza, che di certo potrebbero aiutare gli inquirenti a fare chiarezza sull’accaduto.

È inoltre da tenere presente che pare negli ultimi periodi ci fossero persone che bivaccavano all’interno dell’area dell’ex Policlinico.

L’indignazione si sente in città, anche per quello che il quartiere di Monteluce dovrebbe diventare con i nuovi lavori di restauro. In tanti hanno parlato del posto come di un nuovo hub per la città, dove far sorgere, insieme al nuovo studentato universitario, anche luoghi ricreativi e di rigenerazione per il tessuto sociale. Proprio alcuni giorni fa, sul posto c’era stato un incontro tra il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Franco Moriconi, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi e il Commissario Unico dell’Adisu, Luca Ferrucci, per decidere come procedere con i lavori di riqualificazione, in parte fermi da diverso tempo.

Assessore Severini, “stupore e indignazione” – “Lo scempio e la profanazione della Cappella dell’ex Policnico, da parte di ignoti, nella Cappella dell’ex Policnico di Monteluce, dove Gerardo Dottori realizzò nel 1943 un importante ciclo pittorico, crea stupore e indignazione“. Questa la reazione dell’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Teresa Severini. “Le immagini restituiscono un accanimento nella distruzione degli arredi e una profanazione dei medesimi. Il messale bruciato e segni inquietanti lasciati sull’altare con cera rossa colata, fanno venire in mente rappresentazioni macabre e non solo vandalismo. Purtroppo, anche il murale di Dottori sopra l’altare con la ‘Salus infirmorum’ ha subito danni in più parti per i colpi inferti. Per il resto, le pitture di Dottori della calotta absidale non sembrano essere stati toccate, ma si attendono i risultati delle indagini della scientifica prontamente intervenuta, così come il questore e la Soprintendenza. Il Comune di Perugia, nel 1995 provvide al risanamento della calotta e al restauro di tutto il ciclo, con la partecipazione dei frati della Cappellania per salvaguardare questo unicum. Parimenti, nella progettazione della Nuova Monteluce, la chiesa è stata salvaguardata e sono state anche poste condizioni per la sua risistemazione esterna. Ci si augura – conclude Severini nella nota della giunta – che si faccia presto piena luce su questo brutto episodio, la cui tipologia sembrava essere da tempo estranea alla nostra città”.

Anche il Cardinale Gualtiero Bassetti ha espresso il suo sconforto e la sua preoccupazione: “alcuni giovani non sanno cosa fare. Siamo amareggiati per una generazione che cresce senza punti di riferimento, anche se ancora nulla si può dire sui responsabili dell’atto, non conoscendone l’identità. Non si può escludere che sia stato un mero atto vandalico”.

La Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini ha a sua volta espresso “la più ferma condanna di simili atti vandalici. Mi provoca molta indignazione ed amarezza il fatto che un edificio di culto, come la Cappella di Monteluce, che ha anche un grande valore culturale per gli affreschi che lì sono stati realizzati da Gerardo Dottori, venga fatto oggetto di tali atti che offendono il nostro patrimonio culturale, già profondamente ferito a causa degli eventi sismici”.

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