Marco Celestino Cecconi, consigliere comunale Fdi-An
Forse per fare cassa in una fase di conclamato predissesto, forse soltanto per incapacità, fatto sta che in queste settimane si sta verificando una circostanza gravissima ovvero il fatto che gli automobilisti ternani si vedono recapitare multe farlocche: ed ecco perché invitiamo tutti a non pagare, se non dopo aver verificato attentamente.
Si tratta, in pratica, di quelli che vengono presentati come “ultimi avvisi” relativi a sanzioni comminate nel biennio 2014-2015: avvisi con i quali si paventa l’automatica iscrizione a ruolo in caso di mancato pagamento. Peccato che in larga parte si tratta di multe già regolarmente pagate e, per ciò che resta, di multe che a monte erano state notificate oltre i termini di prescrizione e dunque carta straccia.
Evidentemente, si fa leva sulla buona fede di un utente magari impaurito che – anche a non voler essere sprovveduto – dà per scontato che l’ “ultimo avviso” abbia tutti i crismi di regolarità e, per evitare troppi guai, senza controllare si affretta a mettere mano al portafoglio. Spesso, però, è la seconda volta che lo fa (e magari non avrebbe mai dovuto farlo).
Se non è un’operazione fraudolenta, è sicuramente la prova provata che il passaggio dalla Polizia Municipale prima all’USI (partecipata comunale poi chiusa) e attualmente a Terni Reti (nuovo carrozzone comunale dalla mission e dal futuro altrettanto incerti) ha prodotto solo disservizi e una sommatoria di negligenze e malagestione.
Del resto, sono anni che nei bilanci di Palazzo Spada – solo per far finta di chiuderli in pareggio – vengono iscritte in entrata cifre gonfiate provenienti proprio dalle multe. Sono anni che noi lo denunciamo inascoltati. Ed è almeno dal 2013 che anche i Revisori dei Conti, bilancio dopo bilancio, ammoniscono sulla natura irrealistica di quelle previsioni e ricordano all’Ente, altrettanto inascoltati, di spendere solo quello che concretamente risulta incassato. Di Girolamo, l’assessore al bilancio Piacenti D’Ubaldi e il resto della giunta, al contrario, hanno preferito fare finta di niente e – nonostante che gli introiti effettivi provenienti dalle multe non siano arrivati a superare a fine anno il 25% delle loro stesse false previsioni – hanno agito e speso senza tenere conto della cassa.
I debiti accumulati dal Comune fino ad entrare in predissesto sono stati provocati anche da queste manovrine di bassa lega. Ma adesso nessuno pensi di tappare qualche buco speculando come sempre sui ternani, con un furto ‘legalizzato’ travestito da multa.