“Non ho mai avuto la tessera del Partito democratico, forse la faccio adesso con il Pd di Spoleto“. Ha replicato con molta ironia alle polemiche degli ultimi giorni il neo assessore comunale alla cultura ed al turismo Camilla Laureti, che giovedì per la prima volta, insieme al suo collega Corrado Castrovillari, ha fatto il suo ingresso ufficiale in Municipio. A presentare il rimpasto è stato in mattinata il sindaco Fabrizio Cardarelli, affiancato da gran parte della Giunta (tra i presenti anche il presidente del consiglio comunale Giampiero Panfili).
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La difesa degli assessori confermati – Il primo cittadino ha colto l’occasione per ribadire quanto espresso più volte nei giorni scorsi, e cioè le motivazioni che lo hanno spinto alla scelta, “difficile” di togliere le deleghe all’assessore premio Oscar Gianni Quaranta, dopo le dimissioni dell’assessore al bilancio Agnese Pula. Dimissioni, queste ultime, ha ricordato Cardarelli, per motivi lavorativi e che non sono state un fulmine a ciel sereno ma che erano state “annunciate a luglio“. Per la sua sostituzione “ho pensato a nomine non casuali, non alla prima persona che trovavo per strada: non ci possiamo permettere di sbagliare sui ruoli degli amministratori“. E così, dopo aver incassato per l’assessorato al bilancio l’ok del top manager Corrado Castrovillari, “al quale mi lega una profonda amicizia dai tempi del liceo e di cui sono stato coinquilino durante il periodo universitario a Roma“, si è aperto il problema delle quote rosa in Giunta.
Nella scelta su chi ‘sacrificare’ per fare spazio ad una donna “ho dato priorità ad un criterio di democrazia, agendo nel massimo rispetto delle scelte dei cittadini” ha spiegato il sindaco. Che ha voluto difendere i suoi assessori rimasti, evidenziando che, al di là del fatto che sono stati eletti, il lavoro da loro svolto in questo anno e mezzo è stato importante. Di Antonio Cappelletti ad esempio ha ricordato quanto fatto per la revisione al Piano regolatore e per la partita di Agenda urbana, oltre che per la cura dell’arredo urbano. “Il lavoro di Angelo Loretoni – ha aggiunto – è sotto gli occhi di tutti. Quello più oscuro è quello di Gianmarco (Profili, ndr), quello più difficile di tutti. Se nei rapporti territoriali non siamo succubi di nessuno è per il suo lavoro occulto di ricostruzione dei rapporti. Ma penso anche alla scelta della vendita delle reti del gas, su cui gli altri Comuni ci stanno venendo dietro, e sul lavoro costruttivo con i sindacati sulla gestione del personale”.
Il rapporto con Gianni Quaranta – “Di quanto fatto da Gianni Quaranta non andrà sprecato niente” ha poi evidenziato Cardarelli, anche se “rimane il rammarico con cui si è chiuso il rapporto con lui“. Articoli di giornale alla mano, il primo cittadino ha ricordato come in passato il Pd abbia chiesto la testa dell’assessore alla cultura “e mo che gli ho fatto questo piacere si arrabbiano, gli servirebbe un po’ di fosforo” ha ironizzato. Sulla Art Academy, ha quindi detto che non cambierà nulla e “mi auguro che diventi una grande realtà“. “Oggi in Giunta approderà la delibera sul premio Primo piano” ha poi annunciato, parlando dell’altro importante successo messo a segno dall’ex assessore, che è riuscito a portare a Spoleto il riconoscimento finora di casa ad Assisi. “Non ho niente di negativo da dire dell’esperienza di Quaranta” ha osservato, ricordando comunque una sua iniziale inesperienza con alcune iniziative improbabili proposte, come la copertura del Teatro Romano o la cena all’interno del Teatro Nuovo. “L’ho sempre difeso, nonostante non abbia condiviso alcune idee e gli sono grato per quello che ha fatto“.
L’assessore vicina al Pd – A sostituire il premio Oscar, prendendosi anche la delega al turismo, è ora Camilla Laureti. “Sento su di me una grande responsabilità per la persona che mi ha preceduto e spero di potermi confrontare con lui e che possa continuare a collaborare con l’assessorato alla cultura” ha detto in merito a Quaranta. La scelta su di lei – proposta da persone vicine al sindaco ma senza influenze da parte di esponenti del Pd, ha precisato – il sindaco ha detto di averla presa per la sua “esperienza nel campo delle relazioni”. Insomma, il neo assessore potrebbe aprire alla città del Festival le porte della capitale per nuovi ed importanti progetti e collaborazioni. “Al Movimento 5 stelle replico che a Roma l’assessore alla cultura della Giunta Raggi è un adepto del Pd, quindi ho seguito un buon esempio” ha aggiunto sorridendo Cardarelli.
“Non ho e non ho mai avuto la tessera del Partito democratico” ha detto di rimando la Laureti, ricordando di essere sì nata a Roma, ma cresciuta a Spoleto e che la sua famiglia “è all’interno del tessuto di questa città da generazioni” e di avere “un amore nei confronti di questa città che non mi ha fatto praticamente pensare se accettare o meno, ci sto pensando adesso a quello che dovrò cambiare nella mia vita“. Quanto al suo lavoro – un incarico di tipo fiduciario in un assessorato della Regione Lazio guidato da un assessore “tecnico” – Camilla Laureti sta valutando alcune decisioni. “Dopo 20 anni di lavoro nella comunicazione e nella politica a Roma – ha proseguito – mi sento come di essere in un momento in cui posso restituire a questa città quello che mi ha dato in tutta la mia vita. Queste credo che siano motivazioni che credo risolvano il problema della colorazione politica, io entro in questa Giunta come Camilla Laureti, assolutamente con una missione civica, naturalmente con le mie idee e i miei progetti“. “Tutti rispettabili” gli ha fatto eco il sindaco.
L’assessore ha voluto poi ricordare suo padre Pasquale, scomparso quando lei aveva 20 anni: “Lui amava terribilmente questa città e forse questo è il motivo per cui anche io l’ho amata così tanto. Mi piace poter pensare che le sue idee (come l’importanza della comunicazione e la riscoperta del Trebbiano Spoletino, ndr) oggi hanno delle gambe solide, più ferme, più stabili. Il mio lavoro sarà quello di solidificare ancora di più quelle gambe“.
Il top manager al bilancio – Ha l’aria di essere più riservato, invece, l’altra new entry in Giunta, l’assessore al bilancio Corrado Castrovillari. Un passato (dal 1989) in Nestlè, dal 2003 come direttore generale, con un passato in aziende come Colussi e Palmolive ed una parentesi in Monini. “Sono un ingegnere chimico di studi, poi ho fatto tutta una carriera diversa. Con Fabrizio mi accomunano i numeri” ha esordito Castrovillari, che a dispetto dell’aver vissuto per 15 anni all’estero ha un’inconfondibile inflessione spoletina. “Ringrazio per l’opportunità che mi è stata data – ha aggiunto – ci siamo incontrati con Fabrizio casualmente, mi ha detto ‘tu me la daresti una mano in Comune?’ e io ho detto sì. Perché io mi sento fino al midollo spoletino, sono sempre stato qui, sono sempre rimasto attaccato alla città anche quando sono stato fuori. Spero con la mia esperienza di poter dare un contributo. Cercherò di fare il meglio che posso. La mia cultura è per metà anglosassone e questo si rifletterà in quello che farò“.
Nessun timore di andare a casa – Quanto alle questioni politiche, l’operazione di portare Camilla Laureti in Giunta, ha precisato il sindaco durante la conferenza stampa, non è stata studiata per cercare l’appoggio del Pd, “è stata una decisione tutta mia e non ho avuto interlocuzioni politiche di nessun tipo, non ho concordato questa nomina con nessuno“. Né, quindi, ci sono state interlocuzioni da questo punto di vista con il sottosegretario Bocci o la presidente della Regione, Marini. “Ho una componente di sinistra nel mio elettorato – ha ricordato – alcuni candidati venivano dal mondo della sinistra, non ho preclusioni mentali nei confronti di nessuno, sennò mi sarei schierato con un partito. Non ho rapporti di tipo diverso che non siano istituzionali con il sottosegretario o la governatrice. Se devo parlare della nuova caserma dei vigili del fuoco è normale che ho interlocuzioni con Bocci. Per esempio, adesso me la sono presa perché sul terremoto Spoleto non è stata considerata nel modo giusto, quindi ho preso e sono andato a parlare con il ministro Alfano. Un Comune deve assolutamente avere rapporti istituzionali e Spoleto doveva rompere l’isolamento“.
“Se devo andare a casa ci vado senza farne un dramma” ha infine spiegato Cardarelli, in merito ai numeri risicati in maggioranza che ha al momento, qualora venisse presentata la mozione di sfiducia preannunciata dal Movimento 5 stelle.