Dopo la decisione da parte del sindaco Romizi di pagare i dipendenti dell’agenzia interinale Talea da mesi senza stipendio, tutto tace. Quindici le persone interessate dalla faccenda, che per il Comune di Perugia svolgono mansioni di bidello – cuoco e amministrativo /tecnico.
A puntare i fari sulla triste vicenda che riguarda la ditta Talea in liquidazione e che ha omesso il pagamento delle retribuzioni ed il versamento dei contributi previdenziali in favore dei lavoratori somministrati dovuti per i mesi di giugno, luglio, agosto 2016, i consiglieri di opposizione Mirabassi e Borghesi. “Dopo anche nostre molteplici sollecitazioni, – dicono i dem – al Comune di Perugia, la necessità di provvedere al pagamento delle somme spettanti ai lavoratori in sostituzione della ditta appaltatrice”.
“Sembrava accolta dalla Giunta Romizi – continuano i consiglieri – attraverso le dichiarazioni contenute nella determinazione interna di Giunta n.95 del 14/09/2016 in cui appunto la Giunta dichiarava e si impegnava “- di procedere, in virtù del vincolo solidale ex lege, al pagamento delle somme spettanti ai lavoratori in sostituzione della ditta appaltatrice e salvo rivalsa nei confronti di quest’ultima; – di garantire la funzionalità dei servizi dell’ente continuando ad avvalersi del servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato, demandando agli uffici competenti di verificare la possibilità di procedere allo scorrimento della graduatoria approvata“. In poche parole, ad occuparsi delle mensilità non erogate, sarebbe stato proprio palazzo dei Priori. “Da quel momento però tutto è tornato a tacere e ci troviamo, quindi, di nuovo costretti a focalizzare l’attenzione su lavoratori che di certo farebbero a meno dell’attenzione della cronaca, ma che si trovano a fronteggiare una situazione lavorativa complicata che, purtroppo, ha ripercussioni anche sulla sfera privata e personale”.
“A nulla servono gli atti e i dibattiti, le dichiarazioni e i consigli aperti sui diritti e sulla tutela dei lavoratori – tuonano Mirabassi e Borghesi – se poi è proprio l’Amministrazione che non applica le buone pratiche nei confronti dei suoi dipendenti. Chiediamo con forza, ancora una volta, che il sindaco Romizi intervenga quanto prima e in modo concreto: non più dichiarazioni, ma fatti e spettanze liquidate per l’intera somma, come promesso: nessun acconto né ulteriori posticipi, nessun atto che non sia risolutivo e che avrebbe il solo scopo di placare gli animi dei lavoratori“.