Cosec Terni
Lo scorso 4 Luglio, nel corso dell’ultimo incontro del tavolo per la riorganizzazione dei Servizi Educativi Comunali, tutti i partecipanti hanno chiesto di avere, da parte dell’amministrazione, un riscontro entro il 30 di Luglio (non come ha affermato la dott.ssa Farinelli il 30 Luglio) in merito alle proposte emerse durante il dibattito e, soprattutto, sulle decisioni rispetto al futuro dei S.E.C..
Purtroppo, ancora una volta, non vi è stato alcun riscontro e ci siamo nuovamente ritrovati in un periodo feriale senza alcuna risposta. Forse l’Amministrazione pensa che Agosto gli porti fortuna.
Dalla data al piano di riorganizzazione. Lo stesso Sindaco scende in campo per illustrare il “Piano”. Nuovo “Piano”? NO. Stesso piano contenuto nella DGC n° 25 del 24 febbraio 2016 con maggiore confusione. Per fortuna che qualcuno aveva sostenuto che quella DGC non era così centrale e che il Co.SEC la strumentalizzava per creare allarmismo a fini elettorali.
Quindi Campitello chiude da subito. Il Grillo Parlante a settembre 2017, il Trebisonda pure. Anzi no. Chiude come servizio comunale, quindi sì, ma viene statalizzata, quindi no. La verità sul Trebisonda è il forse. Dato che la procedura verrà avviata a fine settembre se l’esito sarà negativo o se nel caos che regnerà caleranno le iscrizioni? CHIUDE. Si chiuderà la statale di Maratta. Anzi forse. Per ora SI’, ma se la chiusura di Campitello dovesse far aumentare gli iscritti allora NO. Di nuovo il forse.
Come il Co.SEC si era espresso contro la DGC n° 25 chiedendone il ritiro, così dice NO a questo pseudo piano riorganizzativo che nei fatti è un caotico depotenziamento.
Ma si incrementeranno i nidi per far fronte ai nuovi bisogni della famiglie! Litania già contenuta nella DGC n° 25, ma da febbraio ad agosto ancora non è dato sapere né come, né di quanto incrementeranno, né i tempi. Siamo favorevoli all’incremento ma chiediamo un piano certo. Se il riferimento è la relazione del Dipartimento di Giugno 2016 l’incremento dovrebbe essere tra il 4 e il 5%, cioè poche decine di posti, per equiparare l’offerta attuale (29,43%) rispetto all’obiettivo del 33% posto dal disegno di legge in discussione (pag. 11). Più che una risposta alle famiglie sembra una risposta alla legge. Così come è presentata rassomiglia più al gioco delle tre carte che ad un incremento reale.
Ma si potenzieranno i laboratori! Il Co.SEC crede poco alla sopravvivenza nel tempo dei laboratori senza un impegno e un supporto della didattica. Nel breve tempo sono aggredibili (possono subire la concorrenza del privato) e appetibili, ovvero appaltabili ai privati.
Ma si incrementerà l’occupazione a contratto indeterminato e di questi tempi! Per le educatrici, quindi per i nidi. Ma se non c’è un piano di implementazione dei nidi di quale occupazione parliamo? Di quante unità? Forse per coprire il sabato, ma in quale anno? Ma la chiusura delle scuole e il valzer delle maestre quanti posti faranno perdere anche fra la cooperazione?
Sostituiremo le fasce ISEE con una tariffa progressiva personalizzata per le rette dell’Asilo Nido per una maggiore equità! Cosa vuol dire solo il Sindaco e la Giunta lo sa. Non è più semplice rimodulare le fasce ISEE come richiesto e promesso anche per la refezione scolastica? A noi risulta che l’ISEE è obbligatoria per la determinazione della quota di contribuzione, ma approfondiremo.
Ciliegina sulla torta: tra pochi giorni la delibera di Giunta sulla base della quale informeremo le famiglie della chiusura delle scuole e, quindi, delle disponibilità dei posti. Ma “l’organizzazione dei pubblici servizi” (art. 42 lettere e) del TUEL) non è un atto fondamentale di competenza del Consiglio Comunale?
Se il Consiglio Comunale esprime parere negativo riscrivono alle famiglie? Se la Delibera avviene oltre il 15 settembre tengono le scuole chiuse? Secondo noi stanno scherzando col fuoco.
Unico aspetto positivo è la prevista implementazione dell’attività del coordinamento didattico.
Dal caos veniamo e nel caos finiamo, ma per favore chiamatelo “Piano di riorganizzazione dei SEC”. E’ sempre più difficile sostenere per l’Amministrazione che dietro a tutto questo non c’è una risposta ansiogena ai problemi di bilancio più che non hai nuovi bisogni delle famiglie.
Il Co.SEC dice NO a questo caos e tiene fede e rilancia le proposte del tavolo chiare e di buon senso.
1) Mantenere l’attuale status per il prossimo anno così da permettere almeno ai bambini di chiudere il percorso scolastico con le proprie maestre e i propri amici. Relazioni che non si possono spezzare in estate a loro insaputa e senza preparazione.
2) Lavorare da settembre a dicembre per verificare la possibilità di sviluppare percorsi 0 – 6 anni, così come chiede la direttiva europea (alla cui normativa si sta adeguando la legge nazionale). Se si verifica che tecnicamente non è fattibile da febbraio non si prenderanno più le nuove iscrizioni. Su questo né il Sindaco, né gli Assessori, né i Dirigenti hanno risposto, limitandosi semplicemente a ripetere come un disco rotto: chiudiamo, chiudiamo, chiudiamo.
3) L’istituzione della Consulta per i servizi educativi comunali proposta dal Co.SEC.
Su questo il Co.SEC riparte insieme alle 50 diffide depositate e in scadenza il 19 agosto. Su questo andiamo avanti, sempre restando in attesa della bozza del Capitolato sulla refezione scolastica. Classificato urgentissimo a febbraio dall’Amministrazione da pubblicare entro giugno, oggi declassato a data da destinarsi. Anche in questo caso “FORSE”.
La posizione del M5S – Dopo mesi di caotico tergiversare e di mancanza di trasparenza, il Sindaco Di Girolamo esce allo scoperto. La decisione di chiudere fin da subito la scuola di Campitello, procedendo poi negli anni a venire ad altre chiusure delle storiche scuola comunali dell’infanzia, sta a dimostrare che il famigerato tavolo partecipato, le commissioni e le audizioni svolte, altro non sono stati che fumo negli occhi, un mero diversivo, pagato con i soldi dei cittadini, usato per tenere buoni coloro i quali avevano tenacemente creduto in una possibile interlocuzione democratica, in un percorso partecipato, costruttivo e concreto.
Del resto l’assessore PIacenti D’ubaldi, lo aveva detto: alla fine avrebbe deciso lui.
Il Movimento 5 stelle Terni ha da sempre manifestato la propria contrarietà a questo progetto di abbandono dei Servizi educativi comunali, non da ultimo, la consigliera Trenta, ha depositato in II commissione un atto di indirizzo che ricalca le decisioni prese nel tavolo partecipato sui SEC che si è svolto nei mesi scorsi e per il quale il Comune ha già speso circa 4mila euro.
Il M5S chiede al Sindaco e alla Giunta di rimandare qualsivoglia decisione di chiusura per questo anno scolastico; di assumere il personale mancante nelle scuole dell’infanzia che gravano in condizione di sotto-organico perenne e di prendere in considerazione le proposte uscite dal tavolo.
Il nostro atto, che dovrà essere votato a breve in commissione II e da qui passare subito in Consiglio comunale, farà si che, quantomeno, i cittadini ternani abbiano conoscenza e consapevolezza di chi, tra gli scranni del consiglio comunale voterà a favore della chiusura dei Servizi Educativi Comunali e chi, invece, manterrà la barra dritta.
Il M5S ha già proposto in varie sedi, non ultima, in occasione delle sedute relative al DUP, dove trovare le coperture per scongiurarne la chiusura dei SEC; proposte sempre rimandate al mittente da parte dell’assessore al bilanco Piacenti D’Ubaldi che, come delegato del Sindaco, sta ben attento a non toccare i milioni delle inutili esternalizzazioni per non turbare gli equilibri interni di un partito, il PD, che ha come primo interesse quello di salvare se stesso, a discapito dei servizi, dei genitori e dei loro bambini.
Assistiamo esterefatti così, in pieno Agosto allo smantellamento di un patrimonio storico della città che – stando alla propaganda del sindaco delle amministrative 2014 – doveva essere invece tutelato e valorizzato.
I ternani si troveranno a pagare, in termini di mancati servizi e di ulteriori disagi, ancora una volta le scelte dissennate di un’amministrazione che sembra voler accanirsi in maniera sconsiderata verso i propri cittadini.