E’ stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Perugia l’ultimo di tre giovani di una banda che ha messo a segno diverse rapine ai danni di alcuni transessuali tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015. Una lunga indagine, quella condotta dall’Aliquota Operativa del N.o.r.m., che ha consentito di individuare e arrestare la banda di rapinatori seriali che hanno seminato paura e terrore, diventando un vero incubo per i transessuali del territorio perugino.
Si tratta di tre giovani originari della Repubblica Dominicana, residenti da tempo nel capoluogo umbro, con svariati precedenti di penali e di polizia alle spalle, ritenuti responsabili di tre rapine in tre diverse abitazioni nelle zone di San Sisto e Ponte San Giovanni. I militari, infatti, sono riusciti a ricostruire tre dei diversi colpi messi a segno dalla banda.
Questa la tecnica collaudata dalla banda: i tre criminali prima chiamavano al telefono anonimamente il transessuale e, fingendosi clienti, fissavano un appuntamento. Poi si presentavano travisati a casa della vittima e, sotto la minaccia di armi, la rapinavano di tutto ciò che aveva.
Le indagini sono partite a dicembre 2014, dopo la denuncia da parte di un transessuale argentino residente a Perugia, rimasto vittima di una rapina avvenuta all’interno della propria abitazione da parte di tre persone armate di coltello, le quali, sotto la minaccia dell’arma gli avevano sottratto la somma contante di 1.300 euro, gioielli per un valore di 4.000 euro e due telefoni cellulari. Quella volta il transessuale, dopo aver aperto la porta al presunto cliente, era stato improvvisamente assalito dai tre uomini, uno dei quali, puntandogli il coltello alla gola, gli intimava di consegnargli tutto il denaro che possedeva. La banda poi lo aveva picchiato e ferito, derubandolo e dileguandosi velocemente a piedi.
Gli investigatori dell’Arma attraverso una complessa attività d’indagine sono riusciti a capire che gli autori delle rapine erano tre giovani cittadini sud americani che, sempre con lo stesso modus operandi, entravano in azione anche solo per rubare poche decine di euro. Nella maggior parte dei casi finivano per procurare alle sventurate vittime lesioni anche gravi, tanto che era necessario per loro ricorrere alle cure mediche ospedaliere. I giovani autori delle rapine tuttavia sono rimasti incastrati dalle telecamere installate all’interno del condominio di un’abitazione presa di mira: visionando le immagini delle videocamere, i carabinieri sono riusciti ad individuarli.
I militari hanno poi cominciato a mettere insieme i vari elementi raccolti e, partendo dalle immagini estrapolate dalle telecamere, insieme alle testimonianze, allo studio e all’analisi del traffico telefonico delle utenze usate dalle vittime, i tre rapinatori sono stati identificati. I successivi riconoscimenti fotografici effettuati dalle vittime delle rapine hanno confermato poi quanto già accertato dagli investigatori, consentendo al G.I.P. di Perugia di emettere un’ordinanza di misura cautelare a loro carico. Non restava che rintracciarli. Sono iniziati allora gli appostamenti presso le abitazioni dei giovani stranieri arrestati nel giugno del 2015.
Qualche giorno fa uno della banda è stato nuovamente arrestato in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dall’ufficio esecuzioni penali della procura della repubblica di Perugia. Il giovane dovrà ora espiare la pena residua di 3 anni, 1 mesi e 21 giorni di reclusione, poiché è ritenuto colpevole delle rapine commesse nel novembre 2014. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato condotto nel carcere di Capanne.
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