Correva l’anno 2016, era marzo e il Pd regionale stava attraversando un mare in tempesta a bordo di una zattera chiamata Sanità. A spaccare il Pd umbro, le nomine dei dirigenti che, da lì ai prossimi anni, avrebbero guidato la Sanità regionale e le contestuali dimissioni dell’assessore di settore, Luca Barberini, che non la spuntava per qualche ‘nome‘. A soli 10 mesi dal voto che aveva riconfermato la presidente Catiuscia Marini, la squadra della governatrice si era così ritrovata con una giunta a 4 e un partito scosso da una profonda crisi.
A cercare la pace in ogni modo, il segretario regionale Giacomo Leonelli che al grido di “di maggioranza ce n’è una sola”, tentava ogni strada per far tornare il sereno. Una priorità la sua, quella di chiudere il capitolo crisi politica al più presto, senza se e senza ma.
Ed ecco che per tentare di ricomporre i pezzi di un amore ormai perduto, i ricordi del segretario andavano al recente passato e ai bei momenti trascorsi insieme (agli iscritti) quando un anno prima, a marzo 2015 al Lyrick di Assisi, aveva preso il via la prima edizione della Leopolda umbra, nota ai più come “Leonella“: dieci tavoli tematici intorno ai quali il popolo democratico si era seduto per parlare insieme di lavoro, impresa, professioni. Insomma del futuro.
Così con la speranza nel cuore e l’ombra della crisi politica ancora alle calcagna, il segretario Leonelli, una volta verificato il sostegno della maggioranza che lo aveva votato, il 6 marzo inviava alle caselle di posta delle redazioni locali l’annuncio della volontà di organizzare una nuova Leonella: “Proporrò che in uno dei primi fine settimana di aprile, il Pd dell’Umbria ritrovi in un grande evento popolare quella capacità di pensare, discutere e progettare alla base del patto con gli elettori siglato esattamente 12 mesi fa al Lyrick di Assisi. Ne abbiamo bisogno, ne ha bisogno l’Umbria“. Il Pd di certo.
Poi più nulla. Terminati i botta e risposta su Facebook (tra l’ex assessore e il segretario), iniziati i tanti tavoli di confronto in Regione (ma non solo) per calmare le acque di partito, aperto il toto scommessa sul rientro o meno di Barberini in giunta, siamo arrivati a maggio e la situazione sembra essere cambiata di poco. I ‘moschettieri‘ sono ancora 4, l’ex-assessore tenta il recupero della posizione e di qualche nome, fischiettando Battisti “Io vorrei … non vorrei … ma se vuoi”, mentre sul tavolo di chi governa ci sono già nuove nomine da decidere e forse ancora in discussione quelle appena rinnovate.
E la ‘Leonella della pace‘ che fine ha fatto? Che il sogno del grande evento voluto dal segretario-consigliere, sia stato schiacciato dalla più urgente convention per il voto “sì” al referendum che ha visto salire sul palco il ministro Boschi? Ubi maior. Che lo slancio ottimista di una ‘Leopolda umbra bis’ servisse solo a soffiare un po’ più in là, per un po’, le nuvole nere nel cielo di un Pd in tempesta? Il dubbio permane, forse anche un po’ di dispiacere nel cuore del volenteroso Leonelli. Restano le promesse, ma quelle, come sempre, se le porta via il vento.
Ha collaborato Sara Cipriani
Barberini pronto al rientro alla Sanità | Lento disgelo in Regione