Un verdetto di dissequestro dei documenti acquisiti nel corso del blitz ad Umbria Mobilità. Mercoledì mattina, infatti, i giudici Narducci, Verola e Cataldo hanno emesso un verdetto di dissequestro del materiale informatico e i faldoni che il 31 marzo e il 7 aprile gli agenti di polizia hanno sequestrato durante un blitz negli uffici di Pian di Massiano dell’azienda di trasporto. Tutto merito di quel difetto di motivazione del decreto evidenziato dai difensori del presidente di Umbria Mobilità Lucio Caporizzi e della segretaria di Busitalia Lucilla Pittoni nel ricorso al tribunale del Riesame. Il tutto è stato quindi rispedito al pubblico ministero che, ad ogni modo, porterebbe presentare un nuovo provvedimento.
Carte alla mano, “il pm, pur indicando categorie di cose da sottoporre a sequestro, qualificandole come beni pertinenti si resti per i quali si procede, non ha tuttavia descritto, sia pur sommariamente,mi fatti riconducibili agli ipotizzati reati. Pertanto risulta impossibile comprendere la relazione probatoria tra le cose di cui è stato ordinato il sequestro ed i fatti che le suddette cose dovrebbero contribuire a provare“.