Gli agenti della polizia ferroviaria camuffati da raccoglitori di asparagi ed un’intensa attività di indagine, fatta di appostamenti continui per quasi un mese, hanno portato all’arresto di un quarantenne di origine straniera beccato con ingenti quantità di rame proveniente dalla linea ferroviaria. A far scattare l’indagine sono stati dei cavi di rame, tranciati dalla linea ferroviaria tra Foligno e Spoleto, abbandonati vicino ad un’auto, probabilmente per l’assenza di tempo nel portarli via. Un furto che aveva provocato disagi anche nella circolazione ferroviaria, facendo scattare i sistemi di sicurezza lungo la linea.
L’operazione “Asparagus” è stata illustrata questa mattina dalla Polfer a Foligno dal dirigente Alessandro D’Antoni e dal personale operante. Un’inchiesta, coordinata dal pm di Spoleto Patrizia Mattei, fatta di accertamenti dettagliati, verifiche, individuazioni di luoghi, fino a stringere il cerchio intorno a quello che era ritenuto essere il sospettato. Il tutto, durato quasi un mese, si è articolato in diverse località della giurisdizione della sezione di polizia ferroviaria di Foligno. Fondamentali sono state le ultime 48 ore dell’indagine, culminate con un blitz e il fermo del ricercato in strada. Gli agenti, camuffati tra gli ulivi da raccoglitori di asparagi si sono alternati per tenerlo d’occhio. Quando l’uomo, di origine straniera, si è spostato dalla casa monitorata è scattata la fase finale dell’operazione. Una squadra di agenti della Polfer in borghese e con l’uso di una vettura camuffata hanno infatti fermato la vettura a bordo della quale l’uomo stava viaggiando in compagnia di un ignaro folignate che gli aveva dato un passaggio. Una volta bloccato sono scattate le perquisizioni e, il tutto coordinato dalla Procura della Repubblica di Spoleto, l’arresto.
Nella sua disponibilità sono stati infatti ritrovati diversi metri di cavi di rame. In totale, tra quello presente nell’abitazione e quello recuperato lungo la linea ferroviaria, è stato sequestrato circa un quintale di materiale, quasi 500 metri di cavo. Il quarantenne è finito quindi in manette e deve rispondere di diverse accuse: ricettazione, tentato furto aggravato, simulazione di reato (ha denunciato il furto della sua vettura), interruzione di pubblico servizio, sostituzione di persona, oltre alla violazione della normativa inerente lo smaltimento dei rifiuti e materiali ferrosi.