Tutta colpa di una tv. La storia ha inizio il giorno 1 marzo 2016 quando presso un negozio Conad di Gualdo Tadino veniva rubato, appunto, un televisore. Dal primo sopralluogo eseguito dai Carabinieri era emerso, sia per il modus operandi sia grazie alle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, che l’autore del furto potesse identificarsi con un noto pregiudicato di Sigillo.
Da quel momento le indagini ed i servizi di osservazione si sono infatti concentrati su quest’uomo che, alcune ore dopo il furto, era stato visto rientrare a casa. Lo stesso, che si trovava agli arresti domiciliari per altri reati, e che quindi non poteva allontanarsi dall’abitazione, è stato immediatamente bloccato e portato in caserma.
Dopo aver avvertito il magistrato di turno, l’indagato, il 40enne P.A., è stato portato al carcere di Capanne, poiché responsabile della violazione dell’obbligo dei domiciliari; tuttavia, poco prima di varcare il cancello dell’istituto penitenziario, messo alle strette dagli investigatori grazie alle numerose prove raccolte circa la sua responsabilità per il furto, l’uomo ha confessato di averlo rivenduto ad un noto commerciante eugubino, 60enne. Di conseguenza è stata effettuata una perquisizione nei negozi di proprietà dell’interessato e, proprio in uno di questi è stato rinvenuto il televisore in questione. Inoltre, dalle indagini, è emerso che il commerciante, anche in altre occasioni, aveva acquistato dallo stesso 40enne un altro televisore ed un lettore dvd di dubbia provenienza, per la somma complessiva di 150 euro senza rilasciare alcuna ricevuta né pretendere dall’uomo titoli di regolare possesso.
Al momento sono in corso ulteriori indagini per verificare se tra i due i rapporti di “collaborazione” siano datati o recenti. Ad operare sono stati il Comandante della Stazione Carabinieri di Scheggia, con i suoi militari, insieme a quelli di Sigillo.