Francesca Malafoglia, vicesindaco di Terni
“I cittadini di Terni hanno democraticamente scelto che la città fosse governata da una precisa proposta politica. E questo è valido anche per le politiche del sociale. E’ grave infatti che un gruppetto di assistenti sociali assuma posizioni pubbliche che strumentalizzano le vicende legate al Welfare utilizzandole per argomentazioni sindacali – peraltro già note da tempo – invadendo inoltre le competenze che fanno capo al governo del Comune. L’amministrazione comunale di Terni non ha soppresso alcun servizio del Welfare, ha dato luogo piuttosto a un rafforzamento dei servizi stessi affinché mettano al centro della loro azione la persona e le esigenze, soprattutto nel caso della fragilità. Non mi meraviglia più di tanto che le operatrici impegnate in questa polemica pretestuosa usino i termine debolezza e non fragilità, una spia lessicale che denota conservatorismo di linguaggio e di sostanza. E’ da tempo che si denota una opposizione preconcetta ad ogni processo di ripensamento e di rimodulazione dei servizi, per rispondere a una città che nel frattempo ha maturato nuovi bisogni e che si attende risposte concrete dalla pubblica amministrazione. Parlare del tema delle posizioni organizzative dell’Ente – peraltro sensibilmente ridotte da questa amministrazione – vuol dire utilizzare questioni non attinenti. Ancora più grave che si parli di ritorsioni sui posti di lavoro, queste affermazioni verranno vagliate in ogni aspetto, ad iniziare da quello legale. Noi non ci lasceremo intimidire da chi mischia in maniera strumentale elementi diversi, noi continueremo a lavorare per modernizzare, migliorare, sburocratizzare il welfare cittadino e di questo occorre che i conservatorismi se ne facciano una ragione. Abbiamo già pronta una fase partecipativa per meglio definire l’azione e la porta del Servizio minori, per un confronto nel merito per verificare punti di eccellenze e criticità. Una condivisione con le associazione dei genitori, con il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, con la Procura e il tribunale dei minori, con gli ordini professionali, con gli avvocati, con la Regione e la Asl. Noi continuiamo nel lavoro di indirizzo e programmazione, in sintonia con i tanti che danno apporti costruttivi al percorso partecipativo, fiduciosi sempre e comunque che anche i più ostili si assumano le proprie responsabilità, che cessi una contrapposizione preconcetta al cambiamento quale fattore essenziale per continuare ad essere in sintonia con una società in rapida mutazione, che sembra essere veramente stanca di chi salvaguarda i piccoli orticelli lavorativi e vetero sindacali. Un comportamento del tutto minoritario che non trova riscontro nella maggioranza delle forse sindacali che invece hanno già dato un contributo, pur nella diversità dei ruoli, fattivo e professionale. Mai avuto dubbio che la stragrande maggioranza dei dipendenti comunali del sociale si ritrovi su queste posizioni. Le indicazioni e gli atti di queste ore ne confermano le posizioni. Per questo, e soprattutto per l’impegno quotidiano pur in quadro di oggettive difficoltà, per aver scommesso sul cambiamento e l’innovazione, li ringrazio”.