La nuova giunta dell’Umbria al suo primo step di verifica. Sei mesi dopo le elezioni, in continuità con la precedente linea politica, proseguono i lavori nella piccola regione italiana, si annunciano progetti, si chiudono bilanci.
Tornata di tanti ‘più’ dunque, snocciolati durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno di Palazzo Donini a Perugia dalla Presidente Catiuscia Marini e dai suoi cinque ‘prodi’ assessori dalle mille deleghe Fabio Paparelli, Fernanda Cecchini, Luca Barberini, Giuseppe Chianella e Antonio Bartolini.
“L’anno che si chiude mostra finalmente segni evidenti di ripresa dell’economia nella nostra regione. Ora siamo chiamati ad un impegno forte affinché questa crescita si rafforzi, soprattutto in direzione di nuovo lavoro e per il calo della disoccupazione”. Così la Presidente di fronte ai tanti giornalisti. E a scorrere le 100 pagine del Rapporto in effetti di punti a favore sembrano essercene diversi. A partire dall’economia regionale che registra aumenti di fatturato in almeno il 50% delle imprese e nella stessa percentuale addirittura utili. Incrementi anche per le vendite al dettaglio (+2,6%). Bene il manifatturiero (+3,5%) e i servizi (+9,8%), mentre continua la contrazione del settore edilizio. Le tasse regionali non diminuiscono, ma neanche crescono. Il che è già un traguardo.
Non tutti potranno però gioire in prima persona dei buoni dati, stanti le vertenze ancora aperte e le situazioni di crisi in atto, richiamate in una lettera aperta inviata dai sindacati confederati Cgil Cisl e Uil alla Governatrice solo dello scorso 17 dicembre – “Il quadro che emerge dal nostro quotidiano impegno nei luoghi di lavoro e sul territorio è straordinariamente complicato, al contrario di quanto, secondo noi impropriamente, viene rappresentato ed è conseguenza di un lunghissimo periodo di crisi che non è assolutamente alle spalle, come dimostrano anche gli ultimi dati sull’occupazione”, ma vuoi il Jobs Act del buon Matteo, vuoi gli indirizzi politici locali e nazionali, vuoi la volontà (questa sì, veramente buona) dei lavoratori, l’economia comincia a dar segnali di ripresa anche nella verde Umbria.