Approda in consiglio comunale il “caso Socrate” (Sviluppo Ottica Coassiale della rete di accesso a Telecom), avviato negli anni ’90 ed oggetto di un contenzioso tra Telecom e Comune di Terni. A presentare un nuovo documento sulla vicenda, sollecitando sindaco e Giunta a prendere specifiche misure sulla questione, sono i gruppi di opposizione I Love Terni (ed in particolare il consigliere Enrico Melasecche) e Movimento 5 stelle.
Di seguito il documento integrale presentato a palazzo comunale.
ATTO DI INDIRIZZO
PREMESSO che il progetto Socrate realizzato a fine anni ’90 fra la Telecom ed alcuni comuni in Italia per costruire una rete interrata di telecomunicazioni d’avanguardia è di fatto superato da tecnologie successive che ne hanno reso inservibili le strutture a suo tempo realizzate; che il conseguente contenzioso instaurato fra il Comune di Terni e la Telecom in merito alla richiesta da parte del primo di una somma rilevante pari ad oltre quattro milioni di euro a titolo di utilizzo del suolo per decine di chilometri ha visto prevalere di fronte al Consiglio di Stato le tesi del primo; che l’amministrazione comunale ha però inserito, sic et simpliciter, quella cifra nel bilancio preventivo 2015 come un credito esigibile, forzando una situazione che vede viceversa la Telecom opporsi, come era facilmente prevedibile e come era stato previsto da vari consiglieri comunali, di fronte alla Commissione tributaria provinciale, adducendo tutta una serie di eccezioni che confermano come quella somma difficilmente verrà incassata dall’Ente, ponendolo di fronte alla problematica situazione di dover reperire altre risorse o aumentare imposte e tariffe; che tale preoccupazione emerge anche dal parere dei revisori dei conti che ripetutamente hanno segnalato quella singolare situazione; che a ben poco serve l’ammonimento a spendere quella cifra solo quando la stessa dovesse essere realmente resa disponibile in quanto, una che volta la stessa è stata messa in bilancio e con il PEG le relative risorse assegnate ai dirigenti, necessitati questi ad operare per conseguire gli obiettivi fissati dalla stessa amministrazione, non si comprende come possa esercitarsi il citato criterio prudenziale;
TENUTO CONTO che l’emendamento già presentato sul tema, volutamente senza contropartita e quindi nella certezza che non avrebbe raccolto il parere tecnico positivo, aveva l’obiettivo di sollecitare da parte della giunta un comportamento serio e prudente onde evitare di far trovare la città, per l’ennesima volta, di fronte a situazioni di difficoltà, fin qui risolte con l’oneroso rinvio di masse di debiti a carico delle generazioni che verranno, peraltro con un ulteriore carico di interessi notevolissimo;
INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA a non sottovalutare le osservazioni fatte dai consiglieri di minoranza, e ribadite di fatto dai revisori dei conti, in merito alla inopportunità di rendere disponibile per la spesa la cifra suddetta richiesta alla Telecom fino a quando la vertenza, ai vari livelli, non si dovesse perfezionare con un verdetto definitivo a favore del Comune; a rendersi responsabili, amministratori e dirigenti, ognuno per le proprie competenze, nel caso in cui il precedente monito non trovasse concreta applicazione, con tutte le conseguenze che la legge prevede nel caso in cui si dovessero creare debiti fuori bilancio conseguenti a spese effettuate senza la doverosa preventiva copertura.
Enrico Melasecche, Lista Civica “I love Terni”
Movimento 5 Stelle