di Antioco Fois
Serve una nuova scuola per Ponte Felcino, Villa Pitignano e Bosco. E il Comune di Perugia prova – con uno scambio – a creare un polo per l’infanzia e rivoluzionare tutte le sedi scolastiche della zona. La questione va avanti da qualche mese, ma nei giorni scorsi la Giunta Romizi ha dato mandato ai tecnici di Palazzo dei Priori di valutare la possibilità e la convenienza di trasformare in scuola un edificio a villa Pitignano, in via della Vecchia Fornace, pieno centro abitato, e trasformarlo in centro per l’infanzia.
Il mandato di verifica dell’amministrazione nasce dalla proposta di un privato della zona, che in cambio dello stabile da 1.400 metri quadri, invece che 2,5 milioni di euro o un affitto da quasi 100mila euro l’anno, è pronto ad accettare in permuta gli appartamenti ristrutturati lungo le scalette di Sant’Ercolano. Una parte preziosa di patrimonio, ma senza mercato, che da oltre tre anni risulta invenduto, nonostante sia stato messo all’asta per cinque volte. Con una sola mossa quindi per il Comune si potrebbe profilare la soluzione a due problemi. Risolvere la questione scuola nell’area Ponte Felcino-Villa Pitignano, che vede una serie frammentata di edifici, necessari di adeguamenti costosi, e piazzare gli appartamenti ricavati dal complesso dell’ex Ospedalone della misericordia, dando anche un impulso a riportare qualche sesidente in quella parte di centro storico.
Il nuovo polo scolastico per l’infanzia, secondo gli elementi in corso di valutazione, potrebbe contenere in un solo edificio le tre sezioni della scuola dell’infanzia di Villa Pitignano e Bosco, oltre a diventare nuova sede dell’asilo nido comunale (ora a Ponte Felcino), dismettendo inoltre la sede di Villa Pitignano, per offrire ai bambini spazi consoni alle attività scolastiche ed eliminare il problema di investire risorse per adeguare il vecchio plesso. Lo spostamento del nido, invece, darebbe la possibilità al Comune di riunificare a Ponte Felcino le quattro sezioni della scuola d’infanzia della frazione di Perugia e, inoltre, di ricollocare due classi di scuola elementare nella sede di origine, liberando spazi per la scuola media.
L’operazione si presenta come una sorta di partita a dama, che permetterebbe in poche mosse di rivoluzionare il sistema scolastico di quelle frazioni di Perugia attraversate dal Tevere. Un problema che i residenti della zona denunciano da anni e che vede impegnato il Comune alla ricerca di una soluzione dal 2013, quando la precedente Amministrazione avviò la ricerca per un unico stabile, che non costasse più di 100mila euro di affitto all’anno.