Carla Fendi e Andrea Margheritelli, 2 dei 5 membri del Cda del Festival dei Due Mondi di Spoleto, hanno a sorpresa annunciato le loro dimissioni a causa della direttiva che impone anche agli amministratori delle Fondazioni di rendere pubblici i propri stati patrimoniali.
La clamorosa decisione, che Tuttoggi.info può anticipare, trova conferma negli ambienti capitolini vicini alla kermesse festivaliera. Bocche cucite al Teatro Gian Carlo Menotti, sede ufficiale del Festival, dove nei giorni scorsi sono state recapitate le due raccomandate con cui Fendi e Margheritelli hanno rimesso il proprio mandato. La mecenate che tanto si è prodigata per la manifestazione, anche con importanti contributi economici, tanto da aver meritato la cittadinanza onoraria, era stata nominata il 18 dicembre 2012 dall’allora Ministro Ornaghi. L’industriale perugino (titolare della nota Listone Giordano) invece era stato prescelto dalla Regione e nominato con decreto della Governatrice Marini del febbraio 2013.
Il Festival comunque non perderà la presenza di Carla Fendi, intenzionata a mantenere l’incarico di Presidente onorario, carica per la quale non c’è obbligo di rendere pubblici i propri beni.
Restano del board il sindaco Fabrizio Cardarelli (presidente), il cavaliere Dario Pompili (vice presidente, nominato dalla Fondazione CaRiSpo) e il professor Gianluca Brancadoro (nominativo indicato dalla Spoleto Credito e Servizi e approvato dall’Assemblea dei soci). Tutti e 3 avrebbero già confermato di voler proseguire l’attività in favore della kermesse che, vale ricordarlo, viene svolta a titolo completamente gratuito.
Non è da escludersi che una decisione simile a quella dei due amministratori possa essere presa da qualche componente del collegio dei revisori dei conti al momento composto da Vincenzo Donnamaria, Mario Proietti e Rita Bontempo (gli emolumenti del primo assommano a 4.409 euro l’anno, € 3.674 quelli per gli altri due membri).
Dunque la norma sull’anticorruzione è destinata a colpire in modo duro il mondo della cultura italiana che si regge proprio sul mecenatismo e il volontariato delle Fondazioni e dei suoi rappresentanti. Da una parte dunque la necessità di trasparenza imposta dal legislatore, dall’altra l’altrettanto sacrosanto diritto alla privacy, a non sbandierare ciò che si ha o si è guadagnato. Un tema delicato per questo importante settore che potrebbe avere a breve ripercussioni un po’ in tutta Italia. Tanto che, a quanto può anticipare Tuttoggi, lo stesso ministro Franceschini starebbe facendo valutare il testo legislativo ai competenti uffici del Ministero al fine di proporre in tempi rapidi una alternativa da sottoporre al Consiglio dei Ministri. Un bel grattacapo per Dicastero e Regione chiamati in breve a sostituire i due consiglieri del Cda con figure di altrettanto spessore e carisma pronte ad accettare l’attuale normativa.
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