“Il concorso promosso dall’istituto Gabriotti è un’idea molto intelligente, che rende omaggio a un personaggio importante della città e dà un nuovo significativo contributo a tenere alta la memoria dei fatti storici, bagaglio indispensabile della cultura delle nuove generazioni”.
Il vice sindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli ha salutato così la cerimonia pubblica promossa stamattina all’Officina della Lana dall’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti per presentare le ricerche storiche vincitrici della prima edizione del concorso per giovani studiosi intitolato a Giulio Pierangeli. Le borse di studio di 700 euro ciascuna sono state assegnate ad Angela Pierli, per la ricerca dal titolo “Esposti, trovatelli e gettatelli: la storia dell’esposizione dei neonati e le storie degli abbandoni tra Città di Castello e Sansepolcro”, e Lucia Tognelli, per lo studio sul tema “Le tradizioni popolari relative al ciclo delle feste calendariali e dei grandi lavori agricoli nel comune di Monte Santa Maria Tiberina”.
Oltre all’illustrazione dei contenuti dei lavori di ricerca premiati, la mattinata ha offerto la possibilità di ripercorrere la vita e l’opera di Giulio Pierangeli, avvocato, intellettuale e uomo politico che ha segnato la storia del ‘900 di Città di Castello. “Il concorso colma un vuoto – ha spiegato il presidente dell’Istituto Gabriotti Alvaro Tacchini – perché dà il meritato riconoscimento a uno dei personaggi dal punto di vista politico e intellettuale più illustri della storia di Città di Castello, che ha lasciato tracce importanti in molte esperienze cittadine, dalla nascita delle tipografie alla scuola operaia Bufalini, fino alla Fattoria Autonoma Tabacchi, e a livello nazionale”.
“Andando a promuovere l’indagine sulla storia contemporanea dell’Alta Valle del Tevere, sulla quale mancano sostanzialmente ricerche – ha puntualizzato Tacchini – crediamo di dare un contributo importante alla ricostruzione della memoria di questo territorio, valorizzando uno degli elementi che caratterizzavano proprio la figura di Pierangeli, ovvero lo studio approfondito e intelligente degli argomenti”.