“La Commissione UE apre un’indagine sul programma Garanzia Giovani in Umbria”. Così la Portavoce al Parlamento Europeo del Movimento 5 Stelle, Laura Agea, annuncia la risposta della Commissione Europea all’interrogazione sulle presunte irregolarità di “Garanzia Giovani” in Umbria. A rispondere all’interpellanza dell’europarlamentare pentastellata è la Commissiaria europea all’Occupazione e gli Affari Sociali, Marianne Thyssen: “La Commissione segue con attenzione la questione sollevata e ha contattato le autorità regionali responsabili – afferma la Thyssen – In base ai risultati dei controlli, la Commissione potrebbe avviare le misure preventive e/o correttive previste dal Regolamento”.
La Portavoce del Movimento 5 Stelle Laura Agea in un’interrogazione dello scorso agosto aveva, infatti, segnalato presunte irregolarità nel bando Garanzia Giovani, dopo che alcune agenzie di formazione umbre avevano denunciato anomalie in merito alla gestione delle informazioni sensibili degli utenti. “Secondo i denuncianti, sulla base di puntuali riscontri, gli utenti venivano contattati telefonicamente sul loro numero privato di cellulare da specifiche agenzie di formazione, nonostante l’assenza di rapporti pregressi tra loro – spiega Laura Agea – Tale anomalia permetteva un vantaggio ad alcune agenzie a scapito di altre”. “Anche la Commissione UE è al corrente della situazione, a dir poco anomala, che si sta verificando nella mia Regione – osserva Agea – Bisogna fare chiarezza al più presto: se dovessero emergere delle irregolarità, gli eventuali responsabili non dovranno restare impuniti. Garanzia Giovani di per sé è un programma valido che in molti altri Paesi europei funziona correttamente: è giunto il momento che anche l’Italia e l’Umbria comincino a fare altrettanto. Non si può e non si deve speculare sul futuro dei nostri giovani”. “Questo è il primo risultato di un’azione coordinata ad ogni livello territoriale, dalle amministrazioni comunali fino al Parlamento europeo – conclude l’eurodeputata umbra – Attendiamo adesso non solo le risposte da chi deve fornirle, ma anche i riscontri alle interrogazioni presentata dalla Portavoce al Parlamento italiano Tiziana Ciprini e a dai Portavoce regionali Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati”.