Ore 17.30 – La reazione del sindaco di Terni – “Ancora una volta mi ritrovo nelle parole della famiglia di Davide Raggi, che sottolinea l’importanza di una sentenza che porta giustizia. Una famiglia che è stata esemplare nel chiedere l’applicazione della legge, nel respingere ogni tentativo di esasperazione e di generalizzazione. Una famiglia che anche oggi in una giornata di grande sofferenza ha chiesto di contenere ogni reazione, di evitare ogni eccesso, ponendosi come modello di comportamento per tutti noi”, dichiara il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo.
“La morte di Davide Raggi è una ferita profonda, un atto che non ha nulla a che vedere con la storia di Terni, con i suoi valori, con il suo modo quotidiano di vivere. Si è tratta di un atto che non trova alcuna giustificazione. Ora la magistratura si è espressa in maniera chiara ed inequivocabile. Come ha detto la famiglia è una piccola vittoria, è comunque una vittoria di tutti coloro che credono che la convivenza debba essere un valore, che nella città e nei suoi luoghi di ritrovo occorra starci per lavorare, per divertirsi, per incontrarsi, ma soprattutto per rispettarsi. Resta il grande dolore per la perdita di una giovane vita, per la scomparsa assurda di un ragazzo perbene, carico di umanità, di valori, di positività, nella speranza che quanto avvenuto, anche nella giornata di oggi, sia motivo di riflessione per tutti sul valore della vita, sull’importanza del rispetto delle regole, quale tutela di una convivenza civile che è il presupposto di ogni comunità che voglia avere un futuro”.
Ore 15.40 Condannato a 30 anni Amine Aassoul per l’omicidio di David Raggi. La sentenza è stata letta pochi minuti fa nell’aula del tribunale di Terni dove l’udienza si è tenuta a porte chiuse. Circa tre ore di camera di consiglio per il gup Simona Tordelli che ha emesso il verdetto. Abbracci e lacrime fuori dall’aula dove da questa mattina si sono riuniti gli amici di David.
Ore 13.30 Il pubblico ministero Raffaele Pesiri ha chiesto una condanna a 30 anni di reclusione per Amine Aassoul, il marocchino di 29 anni accusato di avere ucciso David Raggi, colpito con un vetro alla gola fuori da un locale in piazza dell’Olmo a Terni. Il Gup Simona Tordelli ora in camera di consiglio per la sentenza ha presieduto l’udienza con rito abbreviato che prevede uno sconto di pena pari a un terzo. Questo comporta in automatico la diminuzione a 30 anni della condanna all’ergastolo chiesta dal pm.
Risarcimento simbolico. Ammesse dal giudice le richieste di costituzione come parte civile dei familiari del giovane Raggi, il fratello e i genitori, e del Comune. “Sosteniamo la tesi della procura” ha spiegato al termine dell’udienza l’avvocato Massimo Proietti, legale della famiglia, “abbiamo chiesto un risarcimento simbolico. Il nostro obiettivo è solo di avere giustizia ed evitare qualifiche giuridiche che possano mettere in discussione quanto emerso finora. Aziz è realmente pericoloso”.
Per la difesa “delitto accidentale”. Il legale dell’imputato, l’avvocato Giorgio Panebianco, ha sostenuto invece la tesi dell’omicidio preterintenzionale, in quanto, secondo la sua versione, il delitto Raggi sarebbe avvenuto accidentalmente.
“Aziz chiede scusa ma non ricorda”. “Mi dispiace, chiedo scusa per quello che ho fatto ma non ricordo nulla” avrebbe detto l’imputato rilasciando dichiarazioni spontanee in aula durante l’udienza rigorosamente a porte chiuse. La sentenza è attesa per le 15.
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“Il processo è in corso. Non ci resta che sperare nella giustizia”. Scrive un’amica sulla pagina Facebook di David Raggi, il ventottenne ternano ucciso a piazza dell’Olmo da Amine Aassoul, detto Aziz.
Per Amine Assoul ‘Aziz’, omicida di David Raggi, è iniziato oggi 29 settembre il processo con rito abbreviato e in udienza camerale, davanti al gup Simona Tordelli. Sul 29enne originario del Marocco pesano le accuse di omicidio volontario aggravato dai futili e abietti motivi della crudeltà, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e nell’ordinanza di convalida dell’arresto il gip Santoloci lo ha definito “macchina da guerra criminale”.
Tensione all’arrivo dell’imputato. Porte chiuse in aula, ma in tanti, tra famigliari e amici della vittima, si sono ritrovati in tribunale per attendere la sentenza, che potrebbe arrivare già nel pomeriggio. Qualche momento di tensione davanti al tribunale all’arrivo dell’imputato. Alcuni tra i presenti hanno infatti cercato di raggiungere la camionetta della polizia penitenziaria nella quale Assoul, dal carcere ha raggiunto il palazzo di giustizia. La situazione è tornata alla normalità dopo che il fratello di David, Diego, ha invitato tutti alla calma. T-shirt bianche con una foto sorridente di David, e cartelloni colorati sono i mezzi con cui i tanti amici di David chiedono giustizia e ricordano il modo assurdo in cui ha perso la vita il giovane ternano.
Una volta concluso il giudizio penale, si aprirà un altro capitolo. “Valuteremo – ha spiegato l’avvocato della famiglia Raggi, Massimo Proietti -la possibilità di proporre ulteriori azioni civili per accertare le eventuali responsabilità di altri soggetti, tra cui lo Stato e gli organi competenti in materia di immigrazione”. Il ventinovenne nordafricano,infatti, non aveva alcun titolo per stare in Italia. E visto che vi era rientrato, Aziz avrebbe dovuto essere in carcere a causa delle condanne definitive maturate (pari a sei anni e otto mesi di reclusione) e mai eseguite.
Nella notte tra il 12 e il 13 marzo del 2015, ‘Aziz’, ha ferito mortalmente alla gola David Raggi, a Piazza Dell’Olmo, per poi essere trovato dagli agenti della Questura di Terni, a torso nudo, incosciente, e completamente coperto di sangue, a pochi passi dalla scena del crimine.
Nel processo, il Comune ha chiesto di costituirsi parte civile, come ha annunciato il vice sindaco di Terni, Francesca Malafoglia: “E’ un atto doveroso da parte dell’Amministrazione prendere questa decisione sia per esprimere la nostra vicinanza nei confronti della famiglia Raggi sia per sancire in maniera chiara la gravità del delitto commesso che, a nostro parere, rappresenta una ferita per tutta la comunità ternana. Il Comune deve assumersi il dovere di richiedere la costituzione di parte civile in tutti quei processi dove i valori fondanti di una società sono profondamente colpiti”.
La sentenza, come auspicato dalla famiglia Raggi e dal legale Massimo Proietti, potrebbe arrivare già in serata, mentre già dalla mattina gli amici di David stanno presidiando il Palazzo di Giustizia per attendere l’esito dell’udienza. Intanto su Facebook rimbalzano i ricordi e gli attestati di solidarietà nei confronti della famiglia di David Raggi, ammazzato senza pietà a 27 anni con un collo di bottiglia solo per aver incrociato nel suo cammino la furia di Aziz: “la giustizia italiana dovrà fare il suo dovere per forza…per te tesoro e per tutti quelli che come te sono stati ingiustamente condannati a rimanere giovani per sempre…io non voglio rimanere giovane, voglio vivere la mia vita come è giusto che sia e voglio invecchiare e morire di vecchiaia…come dovrebbe essere…non per mano di un assassino…se la vita è stata così cattiva con te che almeno gli esseri umani ti rendano giustizia…spero con tutto il cuore che almeno tu possa finalmente riposare in pace…”.
Luca Biribanti e Sara Minciaroni
Ultima modifica 29 settembre ore 14.32
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