Tornano i laboratori per minori stranieri per aiutare i bambini nell'inserimento scolastico nel territorio.
Alla conferenza di presentazione dell'iniziativa, che si è svolta stamattina nella sala del Camino di palazzo Deli , non poteva mancare l'assessore alle politiche sociali Rita Zampolini. “E' un intervento – ha spiegato – che coinvolge tutto l'ambito territoriale n° 8. Il laboratorio per minori stranieri, ha l'obiettivo di promuovere l'integrazione scolastica, sia materna, che elementare che media inferiore. Sono diversi anni che vanno avanti tali progetti, ed ogni anno effettuiamo degli aggiustamenti, poiché ci basiamo sulle reali esigenze che i dirigenti scolastici ci pongono di fronte. L'assessorato infatti, lavora insieme alle scuole e alla “Locomotiva”, la cooperativa sociale che mette a disposizione i suoi operatori per portare avanti il progetto di integrazione. Quello che abbiamo notato – ha continuato l'assessore alle politiche sociali – è che i bambini stranieri hanno un grande bisogno di apprendere la lingua italiana. Uno degli insegnamenti che viene proposto è proprio quello della lingua, affinché i bambini possano comprendere e possano sentirsi pienamente consapevoli di ciò che accade intorno a loro. Non dobbiamo però dimenticare che l'italiano lo si impara anche attraverso le relazioni che nelle classi si istaurano tra compagni. Questa iniziativa, oltre ad avere degli effetti benefici immediati per gli stranieri, io credo sia fondamentale per la società di domani. Una società multietnica è la realtà dei fatti e già da piccoli si deve capire che è normali, tutti abbiamo diritto allo stesso rispetto e che la diversità è un motivo di arricchimento reciproco. Oltre agli operatori della Locomotiva e agli insegnati, ci siamo avvalsi anche dell'apporto di alcuni stranieri, grazie al sostegno che ci è stato offerto dalla “Casa dei popoli” e dal “Ponte di mamme”, per le necessità di traduzione nel caso i bambini non abbiano alcuna conoscenza della nostra lingua. Questa esperienza – ha concluso la Zampolini – prevede la messa a disposizione di alcune ore che posso essere dedicate per aiutare l'inserimento dei bambini provenienti da altri Paesi”.
Il meccanismo e la gestione di queste ore è stato spigato dal presidente della cooperativa sociale la “Locomotiva” Stefano Filippucci: “Cerchiamo di fare un lavoro il più individualizzato possibile. Il nostro obiettivo è di fornire gli strumenti giusti per poter intraprendere il più serenamente possibile un carriera scolastica e l'inizio dei rapporti interpersonali. Per quanto riguarda le lezioni – ha concluso Filippucci – si dividono in due diversi gradi: uno di alfabetizzazione italiana, per esprimere le necessità basilari, per la comunicazione basilare; e l'altro di insegnamento della lingua per avere le capacità di studiare e di avere una resa scolastica di un certo tipo”.
A portare la loro esperienza sul campo anche dei dirigenti scolastici che hanno evidenziato l'utilità e l'efficacia di tali metodi, condannando appieno la prospettiva di fare delle classi differenziali per gli stranieri. Il vivre insieme può essere un arricchimento vicendevole, la divisione, porta solo alla ghettizzazione degli individui.
(Valentina Ballarani)