Un risveglio mondiale quello di Papa Francesco in occasione della X Giornata per la Cura e la Salvaguardia del Creato, che dopo essere stata ufficializzata dalla conferenza episcopale mondiale, KEK, grazie a Sua Santità raggiunge un’importanza organico-istituzionale, ponendola come base culturale anche in Italia.
Dopo svariati appuntamenti, in Comunià europea, con il famoso discorso alla plenaria della conferenza alla sede romana della FAO e vari appuntamenti in Vaticano con i Sindaci di tutto il mondo e le parti responsabili per il rinnovo e la tutela della natura, il Santo Padre ha indetto lo scorso 1 settembre la Santa Messa in favore della natura, per la prima volta in Basilica Vaticana. Un’esortazione ad amare ed amarsi rispettando l’Opera di Dio come Opera del Creato.
La celebrazione liturgica, presieduta da Sua Santità Papa Francesco, con omelia celebrata da Padre Raniero Cantalamessa, ha accolto fedeli provenienti da ogni parte del mondo e con invito diretto ad ogni pellegrino, fedele e singolo cittadino, ha toccato ampi e profondi argomenti con letture citando la Genesi e Il Cantico dei Cantici di San Francesco di Assisi e asseverando l’importanza di essere all’avanguardia adottando una maggiore etica e responsabilità politica, sottolineando l’importanza stessa della natura, sia in modo diretto che indiretto.
Essere cittadini attivi e responsabili come protagonisti di buon esempio per le future generazioni e per coloro che ne prendono parte, come espleta nel suo messaggio per la X Giornata Mondiale per la Cura del Creato: “Un Umano rinnovato per abitare la terra”, nel quale con più ampio raggio esorta ad essere sulla linea ecologica soffermandosi sull’attenzione per le famiglie e delle singole imprese e di ogni parte sociale responsabile, ente o civile, ad essere aperto e a predisporsi ad una nuova impostazione culturale, tanto importante per ogni singola vita umana.
Una porta sempre aperta e un approccio sincero quello che il Papa invita a tenere, il quale con il connubio amore pratico, ci avvolge ancora una volta con una coscienza responsabile, simbolo proprio di un ponderato atteggiamento di perdono e di sguardo vigile, che con cuore aperto invita a essere sempre più disponibili all’incontro rispettando il prossimo.
un contributo di Viviana Cardoni