E’ dedicata a Giorgio Ascani, in arte Nuvolo, la nuova sala della Pinacoteca comunale di Città di Castello, il secondo museo dell’Umbria, che ha allestito 15 opere, frutto della donazione della famiglia, che ripercorrono i 40 anni di carriera (1952-1992) dell’artista scomparso nel 2008.
Mercoledì 26 agosto, alle 19, è prevista l’inaugurazione della nuova sala, definita dal sindaco tifernate Luciano Bacchetta “il punto di arrivo di un progetto fortemente voluto dall’Amministrazione per dare il giusto risalto ad un nostro concittadino illustre. Pensiamo di avere valorizzato al meglio questo lascito, che diventa di pubblica fruizione, nell’anno del Centenario, ricreando il legame che Nuvolo in vita ebbe con Burri” ha aggiunto, ringraziando la famiglia.
“Se Nuvolo vedesse la sala sarebbe felice come lo sarebbe della donazione fatta alla città che amava molto” ha detto la moglie, Liana Baracchi Ascani, presente con i due figli, Giorgio e Paolo, “Inoltre la Pinacoteca era un luogo che aveva frequentato ed ammirato molto e che ora lo accoglie insieme ad altri grandi dell’arte”.
Per il vicesindaco tifernate Michele Bettarelli “la Pinacoteca è il museo in cui i poli culturali della città si esprimono e si integrano. Accanto a Raffaello e Signorelli hanno trovato spazio e dimensione il post moderno Andy Wharol, il funzionalismo di Albers, le varie anime dell’Informale o attualmente gli esponenti maggiori della ceramica moderna. Nell’anno del Centenario di Burri, oltre al Maestro, stiamo valorizzando il mondo in cui visse Nuvolo”.
La sala dedicata a Nuvolo si trova nell’ala del moderno e accoglierà in modo permanente, ma a rotazione, le 15 opere donate dalla famiglia al Comune, e riassuntive di ognuno dei cicli pittorici che caratterizzano l’opera dell’artista. “Dalle serotipie degli anni Cinquanta, termine coniato per Nuvolo da Emilio Villa” ha specificato Brunò Corà, nella sua veste di presidente dell’Associazione Archivio Nuvolo, “agli scacchi, i bianchi e bianchi collage, i cuciti a macchina, i daini, i modulari, i diagrammi, le opere a base simmetrica, come quelli a cui aveva dato il nome di Oigroig (Giorgio, letto da destra verso sinistra), le genesi, la geometria frattale e da ultimo le turbolenze”. “Città di Castello – ha continuato Corà – conferma la sua vocazione a generare artisti: Nuvolo lo è e lo è stato per alcune sue autentiche invenzioni, come la serigrafia, di cui fu iniziatore a livello mondiale. Non c’è nulla da sorprendersi dunque se anche il mercato si sta accorgendo di lui”.
Sulla sua cifra come artista, è intervenuto anche il figlio Paolo Ascani: “Nuvolo trasformava strumenti come un telaio serigrafico in mezzi di produzione artistica. Le sue invenzioni furono frutto di un lavoro artistico e familiare che introdusse alcune tecniche attuali ancora oggi, a decenni di distanza: la multimedialità era il cuore dei filmati che realizzava in autonomia”. Le videoproiezioni ‘Genesi secondo Nuvolo’ saranno al centro dell’omaggio che il Festival delle Nazioni gli tributerà all’interno del Chiostro di San Domenico, alle ore 22.30 del giorno di inaugurazione, ha annunciato Venanzio Nocchi, proprio in rappresentanza del Festival, spiegando che “si tratta di videoproiezioni delle proprie opere, che l’artista realizzò intorno agli anni ’90 e che saranno visibili fino al 5 settembre. Le immagini scorrono sulle opere guidate dalla mano dell’artista stesso che le ha realizzate in una duplice e personalissima visione”.
Foto da archivionuvolo.it