Opus & Light, alla Madonna del Pozzo "Noli me Tangere" - Tuttoggi.info

Opus & Light, alla Madonna del Pozzo “Noli me Tangere”

Redazione

Opus & Light, alla Madonna del Pozzo “Noli me Tangere”

Installazione di Mauro Maugliani a cura di Spoleto A'87, PCAV e Comune di Spoleto
Gio, 30/07/2015 - 09:20

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L’Opera ad olio su tela, si ispira alle immagini votive delle città rinascimentali, quelle che illuminavano gli angoli delle strade, in corrispondenza delle quali vi erano delle piccole sorgenti d’acqua, ed è intelaiata su un pannello in plexiglass che disegna un iphone, compare un codice qr che riporta alla stessa immagine aggredita violentata, tumefatta. La doppia lettura dell’opera è l’essenza del progetto, cioè “Noli me Tangere” non violare il mio corpo. Spesso per molte donne la realtà quotidiana è un drammatico soccombere alle violenze, anche e soprattutto fra le mura domestiche. L’installazione di Maugliani vuole soffermarsi su questa riflessione, sospesa fra spiritualità e provocazione. L’opera viene illuminata costantemente anche di notte da una luce variabile, di diversa cromia che impattando sul monocromo della tela, ne cambia l’atmosfera e la fruizione.

“Noli me tangere” 2.0 Testo di Alessia Carlino
Il gesto del toccare, la seduzione tattile della materia, il corpo che diviene reliquia dello sguardo: Noli me tangere narra l’evocazione di un divieto, un meccanismo rappresentativo laddove il pittore, come afferma Jean-Luc Nancy “coglie non la visione estatica di un prodigio, ma un intreccio delicato intessuto tra il visibile e l’invisibile, dove ciascuno chiama e respinge l’altro, ciascuno sfiora l’altro e lo allontana da sé.”
La pittura di Mauro Maugliani incarna un simile intreccio attraverso la perfezione tecnica di ogni minuzioso dettaglio fisionomico rappresentato, esegesi di una profonda lettura dell’uomo, come essere trascendente che reca in sé i medesimi procedimenti elettivi di un Cristo che risorge nella sua matrice incorporea e detta le regole di un contatto che è esente da qualsiasi forma riconducibile al reale. L’identità pittorica pone una distanza invalicabile, un accostamento differito, laddove l’opera stessa “esige una tale distanza per essere goduta e vista. Noli me tangere è l’imperativo che prescrive di non tentare di impadronirsi di ciò che essenzialmente si allontana, e che proprio allontanandosi ci tocca”.
“L’amore e la verità – scrive Nancy – spingono via il gesto di coloro che li raggiungono, per la loro stessa insorgenza rivelano, nel tocco in sé, che sono fuori portata. È il loro essere irraggiungibile che ci tocca. Quello che si avvicinano a noi è la loro distanza: ci fanno intuire che è questa la loro rivelazione. È il senso del tatto che comanda di non toccare. È tempo di specificare quanto segue: Noli me tangere non significa semplicemente non mi toccare, ma letteralmente dice non desiderare di toccarmi. Il verbo nolo è il negativo di volo che significa non volere. Noli non solo significa non volere ma vuole dire, non pensare nemmeno di volerlo. Non solo non devi farlo, ma anche se lo fai (e forse Maria Maddalena non lo fa, forse la mano è già posizionato sulla mano di colui che ama o sul suo abbigliamento, o sulla pelle del suo corpo nudo), dimenticalo immediatamente. Tu non tieni niente, non puoi tenere né trattenere niente, ecco ciò che devi amare e sapere. Ecco che cosa ne è di un sapere d’amore. Ama ciò che ti sfugge, ama colui che se ne va. Ama che se ne vada”.
Sottrarsi, dunque, a qualsiasi forma di desiderio che inneschi la volontà di toccare, poiché questa lontananza, questa costrizione fisica a cui siamo sottoposti dinnanzi un’opera d’arte è l’essenza stessa della sua trascendenza, della sua impalpabilità.
Maugliani porta alla luce il tempo sospeso di un contatto irraggiungibile, nell’eleganza della forma, nell’inconsistenza di una traccia pittorica si cela la verità di un’appropriazione: l’opera d’arte annulla il fragile equilibrio tra immanenza e finzione, si impossessa di una dimensione a noi sconosciuta, lasciando nei nostri sguardi lo smarrimento di una traccia visibile che esprime “il ritrarsi costitutivo dell’esistenza”. A.C.

Mauro Maugliani, classe 1967, vive e lavora a Roma. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1991, l’artista percorre la sua carriera professionale grazie ad un’accurata dovizia tecnica e ad una personale cifra stilistica che rendono le sue opere capolavori di ineguagliabile bellezza. La pittura di Maugliani è un marchio inconfondibile di una minuziosa perfezione e di un’accurata ricerca dei dettagli, negli ultimi anni l’artista sperimenta differenti medium che supportano la pellicola pittorica, rendendo i suoi lavori multiformi ed eterogenei nella ricerca di una sperimentazione mai univoca. Dal 2000 l’artista è attivo sulla scena contemporanea, tra i progetti espositivi personali si segnalano nel 2011 la mostra intitolata “Face Off” presso la galleria Romberg di Latina mentre nel 2009 la galleria Spazio Officina ha ospitato l’esposizione intitolata “Reale per Eccellenza”. Tra i progetti collettivi da sottolineare la partecipazione ad “Atollo” presso Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto a cura di Gianluca Marziani, “Trialogo” promossa dalla galleria L’Opera di Roma a cura di Edoardo Sassi e “Look At Me” curata da Adriana Soldini presso la Pinacoteca Comunale di Gaeta. Nel 2014 la Fondazione Michetti, in occasione del LXV premio, ha acquisito, nell’omonimo museo, l’opera dell’artista intitolata “Eclissi”. Nel 2015 si registra la sua presenza all’interno del progetto collettivo a cura di Gianluca Marziani intitolato “Close Up” ed ospitato presso gli spazi di Palazzo Collicola. Nell’aprile dello stesso anno l’artista ha presentato al pubblico la sua mostra personale presso la Galerie Suppan Contemporary di Vienna dal titolo “Versus”. Con “Noli me tangere” il 30 maggio 2015 inaugura la personale alla Pinacoteca Comunale D’Arte Contemporanea di Gaeta a cura di Alessia Carlino. Il 6 agosto 2015 la Galerie Municipale Les Bains Duches di Antibes, ospita la sua personale Ordinary People. E’ presente a Expo Arte Contemporanea Villa Bagatti Valsecchia Varedo a cura di Vittorio Sgarbi.

Il progetto “Opus&Light”, a cura dello STUDIO A’87, a cadenza mensile da diciotto anni, prevede interventi di singoli artisti contemporanei nello spazio della chiesetta Madonna del Pozzo, a Porta Monterone, ingresso sud della Città medievale di Spoleto, sul tracciato dell’antica Via Consolare Flaminia.
Installazioni di opere a confronto con la specificità del luogo, impreziosito da un ciclo di affreschi che racchiude in sé un intero secolo della storia della pittura italiana (1493-1600)
Info: studioa87@libero.it

“OPUS & LIGHT” Anno XVIII° – MADONNA del POZZO, Porta Monterone SPOLETO 31 lu – 30 ago 2015
Ideazione e progetto: STUDIO A’87 in collaborazione con Palazzo Collicola Arti Visive e con il patrocinio dell’Assessorato alla cultura del Comune di Spoleto

MAURO MAUGLIANI / “NOLI ME TANGERE” 2.0
APERTURA / venerdì 31 luglio 2015 dalle ore 19:00

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