Sono liberi i 5 cittadini albanesi che, nell’ambito dell’operazione “Milot”, erano stati accusati di far parte di una organizzazione di stampo “paramilitare” – come era stata definita dal Procuratore Della Repubblica, Cesare Martellino. “Insufficienti elementi indiziari” – Così il tribunale del Riesame di Perugia si era espresso lo scorso 25 febbraio, liberando da ogni accusa 5 cittadini albanesi, e anche il presunto capo del sodalizio, Alban Ndoj, lo spietato 33enne che all’età di 20 anni aveva utilizzato il metodo della roulette russa per terrorizzare una famiglia di Bergamo durante una rapina in villa.
Nonostante gli agenti della Questura di Terni avessero accertato che il clan gestisse un presunto traffico di droga, prostituzione e rapine, il legale degli accusati, l’avv. Massimo Proietti, era riuscito a ottenere la scarcerazione per i suoi assistiti.
Ma la Procura Della Repubblica di Terni aveva presentato ricorso contro questa decisione e la Cassazione, nella serata di martedì, ha stabilito un nuovo iter al Riesame.
In particolare la Procura contesta dei presunti difetti di motivazione della prima sentenza del Riesame di Perugia che ora dovrà riprendere in mano i fascicoli di indagine con il compito di fornire ulteriori dettagli sulle motivazioni delle scarcerazioni.
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