Un anno e sette mesi di reclusione. Questa la sentenza che il giudice del tribunale di Spoleto Augusto Fornaci ha pronunciato a carico di un quarantenne, originario del Marocco ma da anni residente in un comune del comprensorio spoletino, accusato di maltrattamenti, lesioni personali ed estorsione nei confronti della moglie, anche lei di origine marocchina e sua coetanea.
Soldi per i videopoker – I soprusi sarebbero andati avanti per anni. Stando ai fascicoli processuali l’uomo, spesso in preda ai fumi dell’alcol, diventava violento e manesco nei confronti della moglie per i motivi più futili. L’avrebbe a più riprese colpita con dei pugni e spintonata con forza chiedendole insistentemente denaro che poi, si evince dal quadro accusatorio, avrebbe sperperato ai videopoker.
Denunciato e arrestato – La donna trovò la forza di denunciare il marito nel 2008, dando il via ad una serie di accertamenti da parte delle forze dell’ordine che lo arrestarono alcuni mesi dopo. Una volta tornato libero l’uomo aveva comunque il divieto di avvicinarsi all’abitazione o ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie, che ad oggi non ha più alcun tipo di rapporto con lui. La donna è stata escussa nella precedente udienza durante la quale raccontò le angherie subite dal marito per tanto tempo.
Assolto per le lesioni – Un racconto, unito ad altri riscontri probatori raccolti dalle forze dell’ordine, che ha indotto il Pubblico Ministero Ferndanda Cherubini a chiedere una pena molto aspra per l’imputato: 5 anni, 2 mesi e 15 giorni, che è stata recepita solo in parte dal giudice. L’uomo inoltre è stato condannato solo per i reati di maltrattamenti ed estorsione. Assolto invece da quello di lesioni personali, che non sarebbero state dimostrate. Ad assisterlo d’ufficio c’era l’avvocato Gaetano Puma.
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