“Ad imperitura memoria“. Mica tanto, ci sarebbe da dire. Sembra essere “scomparsa” la targa che campeggiava all’interno del Caffè Turreno di Piazza Danti a Perugia, recante una lapide commemorativa che ricordava gli antifascisti perugini che fecero di quel luogo, durante il ventennio mussoliniano, un punto di riferimento e di incontro. La segnalazione calca anche l’onda 2.0 e arriva su Facebook: “al Caffè Turreno – si legge sulla pagina dell’associazione Società Mutuo Soccorso – hanno spostato in un punto infelice la lapide del Comune a ricordo del ruolo avuto da quel locale nel mantenere accesa la fiaccola della democrazia durante la dittatura fascista. Noi della Mutuo Soccorso assieme a Renzo Zuccherini de La Tramontana organizzammo anni fa un CamminaPerugia alla vigilia del 25 Aprile. Una delle soste della camminata fu il Caffè Turreno. Qua sotto le ragioni per le quali ci fermammo lì, crediamo siano le stesse per le quali il Comune di Perugia mise la lapide all’interno del bar”. Sullo spostamento, da Palazzo dei Priori il consigliere Tommaso Bori (Pd) ha presentato un’interrogazione al sindaco e alla Giunta. Il 25 aprile 2007, infatti, fu proprio l’amministrazione a decidere di apporre la targa commemorativa, realizzata a spese dello stesso comune.
Il testo dell’interrogazione – “L’apposizione di una targa commemorativa – scrive Bori – è un momento simbolico di fondamentale importanza nella storia di un popolo, di una nazione e della città che sceglie di non dimenticare: permette alle nuove generazioni di partecipare alla propria storia, di tutelare i valori che la fondano e renderli attuali. Questo piccolo grande patrimonio di luoghi, di fatti, di storie, di persone, di ideali, di atti eroici e di azioni crudeli che ha riempito per lo più gli anni della seconda guerra mondiale e della lotta di Resistenza va raccolto, preservato e trasferito ogni giorno. Diventa, quindi, inaccettabile che una targa commemorativa, come quella realizzata a proprie spese dall’Amministrazione comunale e apposta al Caffè Turreno a ricordo della Resistenza perugina, sia rimossa per nasconderla alla vista. A maggior ragione se, durante la commemorazione per i 70 anni della Liberazione, cittadini e associazioni si aspettavano di ritrovare la targa al suo posto proprio l’anniversario del giorno in cui è stata installata li. Ma questo, purtroppo, non è successo. Chiediamo se lo spostamento sia stato autorizzato dal Comune e che l’Amministrazione si attivi affinché la targa sia riallocata nel luogo originale o in uno più adatto, all’esterno del locale, dove tutti potranno leggerla, restituendo il doveroso tributo di onore e gratitudine agli uomini che hanno sacrificato la propria vita per la libertà dei loro cittadini presenti e futuri”.
La storia – Una tradizione antifascista, quella del Turreno, che va fatta risalire al 1920, anno in cui il gestore era Nazareno Crocioni, detto Modugno. Una storia poi interrotta dall’arrivo degli squadristi di Mussolini, fino al 1921, quando i locali del Turreno furono distrutti per una rappresaglia dopo l’uccisione di uno studente fascista, Pietro Romei, da parte di un socialista, poi catturato a Monte Malbe dai carabinieri. Nel 1924, il caffè divenne sede del Fascio. Lo stesso Crocioni dovette fuggire da Perugia, e i locali passarono in mano a un tale di nome Brunelli. Nel 1931, il Caffè Turreno riguadagnò la tradizione di bar degli antifascisti con i Gargiulo, ma non restò mai esente da rappresaglie, devastazioni e ruberie. Gargiulo, sotto l’imputazione di favoreggiamento di partigiani, fu anche condannato dal tribunale militare alla pena di morte, per poi vedersi commutata successivamente la pena in venti anni di carcere.
La reazione della rete – “Una cosa è certa – si legge ancora in rete – che per come è messa ora è meglio metterla all’esterno in alto sopra le due porte d’ingresso”. Una manifestazione di dissenso prevedibile, per chi avrebbe voluto che quella targa restasse almeno lì dove era. E ancora: “è la nostra memoria storica. Che nessuno la tocchi!”. Lapidario il commento della stessa Società Mutuo Soccorso: “visto che sembra essere un impiccio la lapide del Comune che dentro il caffè Turreno ricorda il ruolo che, durante la dittatura fascista, quel locale ha avuto nella conquista della democrazia nella nostra città, perché il Comune di Perugia non la toglie e la colloca nella parete esterna del Palazzo? I gestori del locale, presumibilmente, sarebbero più contenti, certamente sarebbero più rispettate le ragioni che la fecero apporre in quel luogo”.
Foto Facebook – Società Mutuo Soccorso
©Riproduzione riservata