Attacco con gaffe quello portato stamani dal grillino Andrea Liberati (candidato alla presidenza della Regione dell’Umbria per il M5S) nei confronti della ‘rivale’ Catiuscia Marini (centrosinistra) accusata di poter beneficiare un giorno di ben 3 pensioni. Ma l’attacco sulla presunta questione morale si è dimostrato un autogol per il grillino, indubbiamente poco informato sulle recenti riforme adottate dal Parlamento europeo come dalla Regione dell’Umbria. “Ci lascia sconcertati – aveva dichiarato stamani Liberati – sapere che alla Marini noi paghiamo come Stato contributi per una terza pensione oltre ai due vitalizi che incasserà in futuro e questa è una cosa che deve far riflettere chi vota i vecchi partiti“
Immediata la replica della presidente uscente, ricandidata con il Partito democratico: “E’ sui contenuti, sulle proposte del governo della nostra regione che vorrei confrontarmi con gli altri candidati alla presidenza della Regione Umbria, non certo su cose palesemente inventate come quella delle tre presunte pensioni che dovrei percepire. Affermazione falsa in quanto da parlamentare europeo non percepirò alcun vitalizio, perché tale istituto è stato introdotto nella legislatura successiva a quando io ho svolto il mandato. Vorrei ricordare inoltre che il consiglio regionale ha abolito proprio nel corso di questa legislatura il vitalizio per i consiglieri regionali. Per quanto riguarda la mia personale posizione previdenziale della mia autonoma professione sono io che personalmente verso i relativi contributi a carico del lavoratore, essendo in stato di aspettativa ai sensi della legge 300 come previsto per tutti coloro che ricoprono incarichi elettivi pubblici, mentre la contribuzione a carico del datore di lavoro viene accreditata solo figurativamente. Ovviamente dell’utilizzo dei miei fondi privati e personali ho discrezionalità di scegliere anche protezioni pensionistiche. Con riferimento a presunti conflitti di interesse tengo a sottolineare che la mia è stata ed è una condotta limpida e trasparente che gli umbri ben conoscono. In ogni caso non ho mai svolto attività che siano in possibili conflitti di interesse né reale né immaginario. Infine, in materia di imposizione fiscale gli atti che assume il consiglio regionale sono di carattere generale ed astratto e non si rivolgono a precise imprese, come è ben noto impone la normativa fiscale. Detto ciò, assicuro che nel prosieguo della campagna elettorale parlerò solo di Umbria e di umbri”.