La questione legata al bando per il Centro Commerciale Naturale era stata sollevata dalle nostre colonne, quando Francesco Shu, presidente del consorzio “Terni in centro” comitato promotore del progetto da presentare al bando, aveva ipotizzato la possibilità di una diffida nei confronti di “Confesercenti” che, una volta abbandonato il progetto in fase di nascita, aveva deciso di correre da sola per il bando utilizzando lo stesso nome del consorzio.
Ne era nata una schermaglia tra il consorzio e Confesercenti tra attacchi e smentite fino alla convocazione di una conferenza stampa indetta da Confesercenti per chiarire la vicenda.
Le parole di Federici e Busà non sono piaciute a Shu che, nella serata di oggi, ha replicato duramente: “Ritengo doveroso, a tutela non solo della mia onorabilità ma di quella del Consorzio “Terni in Centro” e dei legittimi interessi della categoria dei commercianti e della intera cittadinanza, confutare integralmente le recenti asserzioni dei vertici di Confesercenti, in quanto, completamente false, sulla questione del Centro Commerciale Naturale. Non è affatto vero che Confesercenti si sia trovata di fronte “pacchetti preconfezionati”. Al contrario, ha partecipato alle attività pre e post bando; ha partecipato a tutti gli incontri preparatori, tanto da essere stata la prima associazione alla quale Confcommercio Terni ha rivolto una proposta di collaborazione e di condivisione dei costi di sviluppo del progetto, proposta che Confesercenti ha rifiutato, poi ha chiesto di rientrare a progetto già ampiamente elaborato a carico delle altre associazioni, cosa che è stata consentita con la stipula di un accordo il 22/01/2015 con Confcommercio, CNA e Confartigianato, a firma Federici, in cui si impegnava a collaborare, a costituire il Consorzio, nella esatta forma attuale, che ora tanto vitupera, e riconosceva il lavoro effettuato. In effetti, Confesercenti aveva anche nominato un suo “uomo” nel comitato promotore del Consorzio, direttivo, che è venuto a due riunioni e poi è sparito per “gravi motivi personali” (almeno questo è quello che ha riferito telefonicamente). Nello stesso accordo si impegnava anche a non svolgere attività concorrenziale e a non presentare altri progetti, ma pare che Italo Federici se ne dimenticato. Infatti, il nostro legale sta valutando se citare la Confesercenti di fronte al Tribunale per concorrenza sleale. Dopo di che Confesercenti è di nuovo autonomamente (per la seconda volta) uscita dal progetto “Terni in Centro” e ora sembrerebbe intenzionata a rientrare, non richiesta. Siccome siamo persone serie, intendiamo tirare dritto con il nostro progetto e non esporre il fianco a ulteriori palesi tentativi di boicottaggio da parte di Confesercenti.
Per quanto ne sappiamo noi, Confesercenti non ha nessun progetto, almeno nessuno che sia stato illustrato e sia stato presentato pubblicamente in più occasioni come il nostro. Però certo qualcosa del nostro progetto deve essere piaciuto, visto che hanno ritenuto di copiarne il nome “Terni in centro”, ovviamente allo scopo di creare confusione tra i commercianti. Invitiamo tutti quindi a chiedere di visionare i progetti ( slides, preventivi, contratti etcc) prima di aderire.
Confesercenti inoltre si avventura in confronti sulla consistenza economica della quota di adesione, sostenendo che la loro proposta sarebbe più economica in quanto chiederebbero solo 150,00 euro somma che però non si sa a cosa sia finalizzata, visto che dichiarano di non saperlo nemmeno loro: la nostra proposta è solo più trasparente infatti l’importo che il Consorzio “Terni in centro” richiede agli aderenti deriva da un business plan preciso che fa parte del progetto, conforme a quanto richiesto dal bando regionale e consiste in 278,00 euro di quota di adesione al Consorzio e in 100,00 euro + iva di costo pratica.
Ritengo gravemente offensiva l’insinuazione di Confesercenti che i soldi versati saranno una “cassa” per il Presidente Francesco Shu. A parte il fatto che questo è palesemente offensivo e denigratorio nei confronti del sottoscritto e che sto valutando se denunciare per diffamazione, anche a mezzo stampa, il dichiarante e/o altri, questa affermazione è anche frutto di una palese non conoscenza (per non dire ignoranza) dei meccanismi consortili. Il consorzio è obbligato a presentare periodicamente rendiconti e bilanci ai consorziati, cosa che l’associazione che Confesercenti dichiara di voler (forse) creare invece non è tenuta a fare. Come “cassa”, nel senso in cui la intende Federici, funziona molto meglio un’associazione: infatti questo è uno dei motivi per cui abbiamo scelto la forma consortile.
Quanto al fatto che tutte le ditte fornitrici siano di Perugia, o di fuori, ancora una volta è un falso. Noi abbiamo chiesto preventivi a molte imprese e le abbiamo valutate come farebbe qualsiasi persona di buon senso, cercando di conciliare qualità e prezzo: non violeremo la legge con “preferenze” assurde, ma certo teniamo sempre presenti gli interessi di Terni.
Da ultimo, devo segnalare di aver ricevuto una mail proprio da Confesercenti a firma Italo Federici il giorno 10/04/2015 con cui mi si dichiara la “disponibilità “di Confesercenti a entrare nel Consorzio Terni in Centro indicando anche il nome dell’iscritto che dovrebbe entrare niente di meno che direttamente al vertice, e cioè nel Comitato direttivo, con modifica quindi (da pagare al Notaio) dell’atto costitutivo. Ora, considerando che oltretutto il soggetto indicato non ha nemmeno i requisiti previsti dal bando regionale per farne parte, e considerando che siamo a pochi giorni dalla scadenza, viene il dubbio, innanzitutto, che Confesercenti non abbia letto bene il bando e, quindi, in conseguenza, anche questo conferma che non ha alcun progetto da presentare alla Regione. Lasciamo poi al pubblico ed ai cittadini ternani di interpretare l’atteggiamento “contraddittorio” di Confesercenti che in questo momento strepita per entrare nel nostro Consorzio, che ha criticato e rigettato completamente in conferenza stampa e che ha definito negativamente come “cassa”.
Per ultimo Confesercenti ha tentato di appropriarsi di meriti che non ha, con una ulteriore conferenza stampa di richiesta di proroga del bando. Tengo a precisare che la proroga non avvantaggia il nostro progetto, che è un progetto serio, che risponde a tutti i requisiti del bando, avendo già superato la quota minima di imprese aderenti, e che nella attuale versione è stato redatto per essere presentato entro la scadenza attuale, semmai avvantaggia Confesercenti che nei suoi ondeggiamenti annuncia di tanto in tanto un suo progetto. La proroga è stata richiesta da Aldo Amoni presidente regionale Confcommercio sentite Lega, Confartigianato, CNA e Confesercenti regionali, che hanno tutte dato parere favorevole. Quindi Confesercenti ha saputo da Confcommercio della proposta di proroga e ha saputo che essendo concordi tutte le associazioni regionali la probabilità che sia concessa è molto alta, pertanto la conferenza stampa tendente a far credere che la richiesta di proroga sia una proposta di Confesercenti è un “giochetto” di bassissimo livello.
Confesercenti Terni con questi comportamenti poco seri appare come la faccia della vecchia politica, del vecchissimo modo di fare politica associativa che i commercianti giustamente rigettano.
Ci auguriamo che Confesercenti cessi con le polemiche interessate che fanno male solo ai commercianti e a Terni e ci lasci lavorare”.