Continua a far discutere la bocciatura del Governo nei confronti di alcuni articoli del nuovo Testo Unico dell’Umbria: “Legge Regione Umbria n. 1 del 21/01/2015, ‘Testo unico governo del territorio e materie correlate’, in quanto varie disposizioni in materia di governo del territorio si pongono in contrasto con i principi fondamentali della normativa statale nelle materie ‘governo del territorio’, ‘produzione dell’energia’ e ‘protezione civile’ di cui all’articolo 117, terzo comma, invadendo altresì la competenza riservata allo Stato dall’articolo 117, secondo comma, lettera e), s), l) e m), in materia di ‘tutela della concorrenza’, di ‘tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali’, di ‘ordinamento civile e penale’ e di ‘livelli essenziali delle prestazioni’” – è quanto si legge in una nota della Presidenza del Consiglio Dei Ministri.
Dario Franceschini aveva già twittato la sua posizione e la decisione di impugnare la legge davanti alla Corte Costitzuionale: “Il Consiglio Ministri impugna il Programma Strategico Territoriale dell’Umbria: non può essere sovraordinato al futuro piano paesaggistico”.
Nella giornata di oggi è arrivata la risposta della Regione Umbria, che definisce la censura del Governo “sproporzionata”. Ecco la difesa dell’ente:
“L’impugnativa operata dal Governo nei confronti di alcuni articoli del Testo Unico dell’Umbria potrà essere meglio valutata alla luce dei rilievi definitivi che verranno ufficialmente trasmessi. E’ quanto afferma la Regione Umbria. Evidentemente, i chiarimenti di carattere giuridico forniti nei giorni scorsi non sono stati ritenuti sufficienti a fugare alcuni dei dubbi di costituzionalità.
Tuttavia, ad una prima e provvisoria valutazione degli elementi in possesso, appaiono quantomeno sproporzionate le censure nei confronti di un testo che ha valore essenzialmente compilativo e cioè che riunisce in un unico codice l’intero apparato normativo regionale vigente in materia di governo del territorio, nato con l’intento di operare una drastica ed efficace riduzione e razionalizzazione del complesso ordinamento regionale, le cui norme avevano superato più volte il vaglio di costituzionalità da parte del Governo.
Sorprende innanzitutto la censura di violazione delle norme del Codice dei beni culturali nei confronti di uno strumento come il Programma Strategico Territoriale che non prevede, né può prevedere, alcun contenuto di pianificazione ma costituisce un semplice documento a carattere programmatico finalizzato alla definizione di una visione strategica ed integrata del territorio regionale.
Sorprende in particolare come, in base ad alcune affermazioni apparse sulla stampa, ad un siffatto documento venga pretestuosamente attribuito il significato di “grande condono preventivo”. Come recita la norma impugnata, il Piano Paesaggistico Regionale, rappresenta inequivocabilmente “lo strumento unico di pianificazione paesaggistica del territorio regionale“ piano che, come è fin troppo noto, non ha purtroppo potuto concludere il suo iter finale a causa delle incertezze derivate dai ripetuti e insanabili contrasti sorti tra alcuni degli stessi rappresentanti del Ministero nel comitato redazionale e che ha di fatto vanificato anni di impegno e di lavoro.
Nel riaffermare pertanto la volontà di portare a conclusione al più presto l’iter del Piano Paesaggistico e la sua indiscussa centralità nel disegno complessivo di assetto della Regione, rimaniamo al tempo stesso fermamente convinti dell’importanza del lavoro compiuto di semplificazione dell’ordinamento regionale in materia di governo del territorio nell’interesse dei cittadini e delle imprese senza che ciò significhi in alcun modo abbassare la guardia nei confronti della tutela paesaggio e dell’ambiente che intendiamo proteggere e salvaguardare non meno di quanto ciò stia a cuore al Governo nazionale. La Presidenza della Giunta Regionale ha annunciato un imminente incontro con il Ministro Franceschini per definire congiuntamente le problematiche sollevate”.