La cura del rinnovamento. E “le idee prima di tutto”. Il segretario del Pd di Perugia Francesco Maria Giacopetti, all’indomani della riunione con i segretari di circolo, stila il bilancio della fase di lancio partecipativa dei democratici. “Da qui – spiega- un documento che non ha certo l’ambizione di essere esaustivo ma di contribuire in maniera positiva alla costruzione di un progetto per Perugia e per l’Umbria, perché se cresce Perugia cresce la regione. Poi criteri coerenti per la selezione delle candidature”. E’ questo l’ordine delle cose. Prendere o lasciare.
La cura – “Dopo la dolorosa sconfitta alle amministrative dello scorso anno – sottolinea Giacopetti – il Pd di Perugia è da tempo al lavoro per ripartire, con l’ambizione di costruire un progetto coraggioso e credibile, valorizzare il radicamento, far crescere rappresentanza e consenso, contribuire alla crescita e allo sviluppo della città. E mentre il sindaco di Perugia latita politicamente e la sua giunta continua a perdersi in contraddizioni e a lavorare più sulla cancellazione delle tracce del buon governo del centrosinistra che sulla costruzione di una visione, il Pd, all’opposizione responsabilmente e con la sensibilità di un partito di governo, si mobilita sulle idee con l’obiettivo di contribuire a restituire a Perugia il posto che merita in Umbria, a rafforzare il suo ruolo di città capoluogo, nella convinzione che quando si parla di Perugia si parla del futuro dell’Umbria”.
Regionali fondamentali – In questo contesto “le regionali di maggio rappresentano, per noi, un passaggio fondamentale – ancora Giacopetti. Con lo sguardo a questo appuntamento e con la consapevolezza che è aprendosi e non tirandosi indietro rispetto alle scelte, che vanno condivise in maniera larga e plurale, imparando dagli errori commessi e senza tentennamenti rispetto al ruolo che il Pd ha nella vita politica cittadina – non dimentichiamoci che alle europee il Pd ha ottenuto, meno di un anno fa, il 50% dei consensi, il 35% a livello locale – la segreteria del Pd di Perugia ha voluto inaugurare, al riparo da autoreferenzialità, un percorso partecipato, aperto, di ascolto e di interlocuzione con i Circoli del Pd di Perugia, dove tutti hanno potuto esprimersi e dare un apporto costruttivo per una Perugia e un’Umbria migliore”.
Candidature: vecchi, nuovi e sempreverdi – E così si arriva al capitolo candidature. Quello che scotta. Scrive Giacopetti: “Ne esce, in primo luogo, la necessità che le candidature siano espressione di onestà, competenza e capacità e che siano rappresentative del pluralismo del Partito Democratico e della comunità che rappresenta. Quindi, la richiesta di saper interpretare al meglio la voglia di rinnovamento che arriva in via prevalente dai circoli, sapendo che rinnovare non vuol dire rinnegare quanto di buono si è fin qui fatto, come ci si segnala, ma saper coniugare responsabilmente la valorizzazione dello spirito del Pd partito del buon governo con le istanze del cambiamento e la richiesta di discontinuità”.
Riferimento più o meno velato alle vecchie glorie dell’amministrazione Boccali: l’assessore al quadrato Andrea Cernicchi e Lorena Pesaresi. Il primo raccoglie firme, la seconda aspetta Leonelli (e Giacopetti e il Pd in generale) al varco. Poi ci sarebbe la Fioroni, silurata alla primarie ma mai doma. Perugia pesa, dicono, ma il numero uno democratico (della città) mette paletti alle fughe in avanti: “Siamo convinti che se cresce Perugia, cresce anche l’Umbria e aggiungo che un partito che sa essere consapevole delle sue potenzialità e soprattutto rispettoso delle sue regole, dei suoi luoghi, dei suoi percorsi e dei suoi meccanismi può essere un grande alleato della buona politica e della buona amministrazione del governo delle città e dell’Umbria”.
Ora, chiude il segretario comunale, “sarà compito della segreteria comunale nella sua piena autonomia e autorevolezza e nella più ampia condivisione possibile delle scelte e delle responsabilità, con un occhio a quanto emergerà, giovedì, dalla direzione del Pd Umbria e conseguentemente a quanto emerso dai territori e al messaggio che gli elettori ci hanno mandato lo scorso giugno, portare a sintesi la discussione intorno ai criteri per le candidature da consegnare al Pd regionale”. Si vedrà.