Parte dal Comune di Vallo di Nera l’appello a Regione e Stato per il salvataggio e il rilancio del Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia (CRA-OLI), già Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura (ISOL), che ha sede a Spoleto.
Il Consiglio Comunale, su proposta del sindaco Agnese Benedetti e del consigliere Adolfo Rosati, ricercatore, ha approvato un ordine del giorno con cui invita la Regione, il Ministero dell’Agricoltura e Foreste e i Commissari e sub-Commissari dell’Ente a salvaguardare l’unico centro del CRA presente in Umbria.
Da più di cento anni questo centro è riferimento locale, nazionale e internazionale per la ricerca in olivicoltura e per il settore olivicolo in generale, ma con l’entrata in vigore della legge n. 190/2014 (legge di stabilità 2015) il CRA, che ha assorbito anche l’INEA, è stato commissariato e il Governo ha demandato a un Commissario, con l’aiuto di due sub-commissari, la stesura di un piano di riorganizzazione territoriale che preveda almeno una riduzione del 50% delle articolazioni territoriali.
Avendo avuto un turn-over pari a zero negli ultimi decenni e risultando la dotazione organica sguarnita di personale, la sede CRA OLII di Spoleto potrebbe essere tra quelle proposte per la chiusura.
L’importanza storica e scientifica del CRA-OLI di Spoleto (e della sua azienda sperimentale), ente pubblico di ricerca nato a Spoleto nel 1903 come Regio Frantoio Sperimentale, è rilevante; il centro con la sua attività ha contribuito a fare dell’Umbria un punto di riferimento nazionale e mondiale nel settore dell’olio di oliva, collaborando con aziende e Comuni.
Il CRA-OLI si occupa dell’intera filiera olivicolo-olearia, dalla coltivazione alla produzione di olio, compresa l’attività di sicurezza alimentare, con attività che vanno dalla produzione delle materie prime, alle tecnologie di trasformazione, alla qualità, alla rintracciabilità.
Dei quarantasette Centri del CRA presenti in Italia, il CRA – OLI di Spoleto è l’unico centro presente in Umbria, regione dove gli uliveti rappresentano la coltura arborea principale (anche in una parte della Valnerina) e sono un tratto distintivo del paesaggio, dove esiste la DOP Umbria e ha sede l’Accademia nazionale dell’olivo e dell’olio e dove la Giunta regionale ha appena approvato progetti speciali per il settore olivicolo-oleario.
In questo Centro, che ha sede nello storico palazzo di via Nursina, viene conservata una consistente parte della collezione di germoplasma olivicolo del CRA OLI, considerata dalla FAO come la più importante al mondo. Anche l’attività progettuale è di tutto rispetto nonostante la scarsità di personale: attualmente il Centro spoletino ha in corso cinque progetti di ricerca, di cui due svolti nell’ambito del Piano di Sviluppo rurale, uno ministeriale, uno RGV-FAO, uno legato a un programma quadro dell’Unione Europea.
La chiusura del CRA OLI di Spoleto, dunque, porterebbe fuori dall’Umbria risorse finanziarie e una ricaduta della ricerca sul territorio.