Una stagione nervosa quella che si profila all'orizzonte del sistema ” caccia” in Umbria. Non si smorzano infatti le polemiche tra la Federcaccia ed il Consigliere regionale Massimo Mantovani. Dopo la nota( che segue) con la quale l'Associazione vuole chiudere la partita, sembrerebbe infatti che non ci sia altro che la parola degli Avvocati.
“Non sono passate che due settimane dall'ultima sciagurata uscita sui giornali, in cui il consigliere regionale di Forza Italia ha parlato di Atc come centri di potere assoggettati ai partiti che governano la regione, ed ecco che il prode azzurro attacca la Federcaccia perché farebbe comunella con gli Ambiti nell'asservirsi al potere politico umbro, il quale, in cambio, ci darebbe delle non meglio specificate “garanzie” in merito a che cosa… non si sa.
Teniamo a precisare, innanzitutto, che il nostro è puro volontariato, in quanto non ci sono gettoni di presenza né stipendi né ricche prebende politiche o altro, ma solo dei rimborsi chilometrici – tra l'altro non sempre richiesti e ottenuti – per le distanze percorse a nostre spese. Venendo a noi, Mantovani, forse Lei non sa che le iniziative di Federcaccia sono sempre largamente partecipate e condivise da cacciatori e simpatizzanti, il cui riferimento politico è quanto mai eterogeneo. Tanto per ricordarLe un piccolo particolare, il coordinatore regionale di Forza Italia, nonché presidente nazionale della Federazione italiana tiro a volo, è il nostro tesserato Luciano Rossi, con il quale vantiamo un eccezionale rapporto di amicizia e collaborazione, a livello sia locale che nazionale. Ricordiamo poi al consigliere Mantovani che, al convegno nazionale di Federcaccia svoltosi a Todi lo scorso 17 maggio, oltre alle istituzioni locali, provinciali e regionali, hanno partecipato vari esponenti politici del Popolo delle Libertà, partito cui Mantovani ci risulta fare ancora riferimento… Anche se certe uscite in materia di caccia vogliamo reputarle a titolo esclusivamente personale, ed apprezziamo molto la presa di distanza da parte di Nevi e di altri.
In merito alla tassa regionale, sulla quale Mantovani si domanda dov'eravamo quando venivano approvati gli aumenti, vorremmo rispondere con una domanda: consoce il consigliere Mantovani la legge quadro, che recita che le tasse di concessione regionali non possano essere inferiori al 50% di quelle nazionali? Dov'era Mantovani quando il suo presidente del consiglio Berlusconi, nel 2003, ha aumentato la tassa nazionale di 39 euro, costringendo le regioni ad adeguarsi? In ogni caso, quando la Regione Umbria ha varato gli aumenti, Federcaccia si è imposta almeno per quanto riguarda i cacciatori di età superiore ai 70 anni e inferiore ai 20, riuscendo ad ottenere che per loro non aumentasse nulla. Inoltre la Federcaccia, l'Arcicaccia, la Libera Caccia e l'Anuu, grazie ad un'azione sinergica che ci auguriamo sia premessa per ulteriori collaborazioni future, hanno ottenuto che in Umbria – unica regione in tutta Italia – il 50% delle tasse di concessione pagate dai cacciatori ritornino ai cacciatori stessi, attraverso gli Atc che Lei, Mantovani, tanto bistratta senza cognizione di causa. Per gestire questo nuovo, consistente flusso finanziario, occorrono – caro Mantovani – non poche capacità amministrative, doti che in altre situazioni che Lei ben conosce, qualche esponente di associazione venatoria non ha certamente dimostrato.
Comunque, caro consigliere Mantovani, per noi la polemica finisce qui. Infatti, riteniamo che Lei abbia tratto, da questa vicenda, fin troppa pubblicità. Se adesso in Umbria la conoscono un po' di più rispetto a prima, crediamo sia merito soprattutto nostro, e poiché non vogliamo dare adito a strumentalizzazioni di sorta, per conto nostro – se dovesse continuare la tiritera – a parlare saranno solo gli avvocati.
Tanto dovevamo, cordiali saluti e buone vacanze”