Questo è il genere di notizie destinato a far discutere: l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha deciso di aprire una tabaccheria a Magione (comune della Provincia di Perugia) e per farlo ha indetto un concorso nel cui bando si legge testualmente
“riservato alle seguenti categorie di persone: profughi già intestatari di generi di monopoli nei territori di provenienza; invalidi di guerra, orfani di guerra, vedove di guerra e categorie equiparate per legge; decorati al valore militare, altri profughi, mutilati e invalidi del lavoro con riduzione della capacità lavorativa non inferiore al 40%, vedove di caduti sul lavoro”.
CLICCA QUI PER VEDERE IL BANDO
Insomma il bando serve per individuare una figura idonea a fare da gerente provvisorio dell’esercizio che dovrà essere aperto necessariamente tra piazza Simoncini e l’incrocio tra via Consolini e via della Libertà e comunque a non meno di 300 metri dal tabaccaio più vicino. Ma se la concorrenza viene rispettata tra tabaccai, sembra mancare completamente una parità di trattamento per chi non è mai stato costretto ad abbandonare il proprio paese. Una chance, anche se non in via preferenziale viene però data agli invalidi di guerra, orfani di guerra, vedove di guerra e categorie equiparate per legge e a chi è decorato al valor militare, altri profughi, mutilati ed invalidi del lavoro con riduzione della capacità lavorativa non inferiore al 40% e vedove di caduti sul lavoro. Ma si badi bene: “Le persone appartenenti alla categoria a (profughi già tabaccai) sono preferite a quelle appartenenti alla categoria b (invalidi di guerra). Entrambe sono preferite a quelle appartenenti alla categoria c (decorati al valore)”.
Tale tipologia di bando concorsuale risponde a precisa normativa vigente. Il vincitore del concorso comunque verrà nominato gerente provvisorio della nuova rivendita e dovrà sottostare ad un periodo di prova di un triennio, trascorso il quale, ed a seconda dei risultati conseguiti, la rivendita, a giudizio discrezionale della Direzione Territoriale potrà conseguire l’appalto ovvero l’assegnazione diretta sempre quando abbia ininterrottamente provveduto, senza aver dato luogo a rilievi, alla gestione della stessa.
Per presentare domanda c’è tempo fino al 31 marzo. Pronti a scommettere che nel frattempo si parlerà ancora della questione.
Riproduzione riservata