Alice è nata alla fine dell’estate scorsa. Pesava solo 460 grammi. A farla nascere, le ostetriche e il responsabile della struttura complessa di Ostetricia del Dottor Giorgio Epicoco dell’Ospedale S.Maria della Misericordia. Un parto cesareo, alla 27esima settimana, per la piccola affetta da una grave malformazione intestinale. Alice (nome di fantasia) è la primogenita di una coppia di giovani residenti in Umbria, in una località della Media Valle del Tevere, che è stata subito “adottata” dal personale sanitario con il quale è entrata in contatto. Nell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale, già dopo pochi giorni dalla nascita, è stata sottoposta ad intervento chirurgico da parte dell’equipe del Professor Antonino Appignani.
“Erano scarse le possibilità di un buon esito dell’evento, sia per la presenza della grave malformazione, che per il peso della bambina- ricorda il Prof Appignani-. Siamo intervenuti su una malformazione intestinale chiamata volvolo, che determina un’occlusione delle anse dell’intestino tenue. L’intervento chirurgico durò tre ore e venne effettuato in un’ incubatrice dell’Utin”. Dopo cinque mesi dalla nascita, il peso era aumentato, fino ad arrivare a 2 chili e 500 grammi, così come la sua qualità di vita, ma ugualmente si è reso necessario un altro intervento chirurgico definitivo per ricostituire la continuità intestinale. Anche questo secondo intervento, avvenuto a fine gennaio, ha avuto una durata di tre ore, ed è stato sempre effettuato dai chirurghi pediatri. Dopo un lungo decorso post operatorio presso l’Utin, e le dimissioni, questa mattina Alice è tornata in Ospedale con i genitori trepidanti, per una importante visita di controllo, necessaria per avere la conferma dell’efficacia delle cure.
“Alice ora sta bene, e la sua storia merita di essere raccontata, anche per gratificare i genitori che l’hanno assistita amorevolmente e senza risparmio di energia – racconta il Prof Appignani all’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera-. Aver visto la luce nei loro occhi, dopo i controlli di questa mattina, è per tutti noi operatori sanitari motivo di grande soddisfazione. Ciò ci arricchisce sia sotto il profilo umano che professionale. Aiutare chi soffre è la nostra missione, anche nei casi più disperati”. La piccola Alice è tornata a casa, per lei la vita può finalmente cominciare.