Doccia fredda per le tute blu della Ims e dell’Isotta Fraschini di Spoleto. L’istituto di credito locale con cui i commissari straordinari avevano intavolato una trattativa per l’anticipazione della cassa integrazione straordinaria avrebbe infatti dato una risposta negativa. Si attende ora la risposta di un’altra banca ma tra i lavoratori l’iniziale ottimismo sembrerebbe essersi spento. L’anticipazione dei soldi rappresenterebbe una boccata d’ossigeno quasi vitale per le circa 250 famiglie, che altrimenti rischierebbero di percepire dall’Inps quello che gli spetta non prima di giugno/luglio.
Commesse in esaurimento – Il commissario straordinario Claudio Fransceschini, quello dei tre più presente in fabbrica, era a Santo Chiodo anche ieri per ragionare sugli scenari futuri in caso di chiusura totale da parte delle banche. E i problemi non sono relativi soltanto agli stipendi. Senza un deciso rilancio della produzione infatti le commesse sono destinate ad esaurirsi e, di conseguenza, i margini di guadagno ad assottigliarsi. Stando al alcune voci anche la Fiat, che nel polo dell’alluminio (Isotta Fraschini) ha fino ad ora rappresentato la commessa più importante, starebbe vacillando.
“Si muova la politica” – I lavoratori attendono risposte anche dalla politica. Per quanto riguarda quella locale, l’amministrazione sta valutando un consiglio straordinario aperto per discutere della vertenza Ims/Isotta, ma di fatto non è ancora stata individuata una data precisa. A livello regionale invece, dopo le frequenti convocazioni in Confindustria dei mesi scorsi, sembrerebbe tutto fermo. L’ultimo incontro si è tenuto a dicembre ma è servito soltanto a firmare l’accordo per la mobilità volontaria.
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