La vertenza Perugina arriva in Parlamento: l’onorevole Giampiero Giulietti e la senatrice Valeria Cardinali hanno promosso un incontro con le rappresentanze sindacali di categoria e la rsu aziendale della Nestle – Perugina, tenutosi nella mattinata del 12 gennaio, per cercare di discutere in maniera concordata delle prospettive future dello stabilimento di San Sisto, “che rappresenta – anche nelle parole dei due parlamentari umbri – un punto fermo per l’economia e per l’occupazione di Perugia e di tutta la regione Umbria“. A seguito di questo incontro, è stata presentata un’interrogazione congiunta alla Camera e al Senato, che è stata sottoscritta da tutti i parlamentari umbri del Partito Democratico, con la quale si chiede al Ministro del Lavoro Poletti di consentire la piena attuazione del contratto di solidarietà sottoscritto con i dipendenti nell’agosto 2014, sollecitando al contempo il Governo a mettere in atto le iniziative necessarie per salvaguardare lo stabilimento di San Sisto. L’onorevole Giulietti, al telefono con Tuttoggi.info, ha dichiarato che questa azione congiunta sarà tutta volta a cercare di spingere il Ministro Poletti nel trovare una soluzione per la sorte dei lavoratori della Perugina.
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“Al fine di poter garantire la piena occupazione dei lavoratori – si afferma nell’interrogazione – nell’agosto scorso è stato sottoscritto un contratto di solidarietà che prevedeva ai lavoratori un compenso pari al 70% della retribuzione per due anni ma oggi, non essendo stato rifinanziato il bonus del 10% , la retribuzione è fissata nella misura del 60%. Con questa interrogazione chiediamo al Governo di sapere se è possibile consentire la piena attuazione del contratto sottoscritto e quindi di riportare al 70% della retribuzione quanto previsto dal contratto di solidarietà; inoltre sollecitiamo il Governo a mettere in atto le misure necessarie per tutelare l’insediamento produttivo di San Sisto e per verificare nel minor tempo possibile il piano industriale del gruppo Nestlé per il nostro Paese. Ad oggi lo stabilimento perugino necessita di investimenti certi al fine di avere un volume produttivo superiore al quello odierno (nel 2014 si parla di circa 25.000 tonnellate e per il 2015 è prevista una diminuzione), ma anche di investimenti nella promozione di un prodotto di indubbia qualità e nella ricerca di nuovi prodotti in linea con le attuali esigenze di mercato”.
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