Sono stati scroscianti gli applausi che il pubblico del Morlacchi di Perugia, scaldato da un’ora e mezza di spettacolo, ha dedicato a Ottavia Piccolo e alle altre attrici dello spettacolo dal titolo “7 minuti” per la sua prima nel capoluogo umbro, tenutasi questa sera nel Teatro dell’acropoli (13 gennaio, ndr). Con la sua regia, Alessandro Gassmann è riuscito a portare sul palcoscenico tematiche difficili come il lavoro, al femminile, la crisi economica, il mondo della fabbrica, i diritti dei lavoratori tutti. L’ambiente stantio, freddo e sterile, di uno spogliatoio di una fabbrica tessile si veste di emozioni, litigi, pianti e scherzi, urlati dalle undici protagoniste della piece. Undici diverse personalità che si trovano di fronte alla decisione della loro vita, imposta loro dai “padroni” della fabbrica. Un compromesso che per alcune potrebbe costar caro: tanto da discutere per ore intorno a una votazione, da scatenare angosce e timori.
Un melting pot di esperienze, vite ed esseri umani: la turca, l’africana fuggita dalla fame e dalla guerra, la burbera, la polacca, la figlia con la madre, la giovane impiegata che guarda al suo futuro come se fosse ancora tutto da scrivere. Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Balkissa Maiga, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Stella Piccioni: sono loro le protagoniste che con enfasi e determinazione si fanno portavoce delle proprie paure, ciascuna con la propria esperienza, all’interno dell’universo iperrealista della fabbrica, dal tramonto all’alba. Mantenere lo stipendio, non rinunciare al lavoro, seppur sotto ricatto paventato, non vedersi stracciato un altro contratto, o non cedere i propri diritti. Un dubbio che porterà a conclusioni illuminanti e a tratti commoventi, spingendo lo spettatore a impersonificarsi in ognuna dei caratteri delle operaie tessili sul palco.
Il linguaggio di Massini è vero, asciutto, credibile, coinvolgente, molto attento e preciso nel descrivere i rapporti e i percorsi di vita di queste donne, tutte capaci di raccontare un’umanità che tenta disperatamente di reagire all’incertezza del proprio destino lavorativo. La scenografia è semplice, la narrazione coinvolgente, fino all’epilogo finale dal fiato sospeso. “Il teatro può davvero essere luogo di denuncia senza mai rinunciare alla produzione di emozioni“, ha detto Gassmann.
Lo spettacolo sarà al Teatro Morlacchi di Perugia fino al 18 gennaio. Dopo il debutto in Umbria con la sua data di Narni del 16 novembre, il tour continua tra i teatri di Gubbio, Foligno, Todi, Spoleto e Terni fino al 18 marzo 2015.
©Riproduzione riservata