Le dichiarazioni rese dall’assessore regionale Silvano Rometti a “Tuttoggi.info” (leggi qui), a proposito della fermata del Frecciabianca Roma-Ravenna a Spoleto, sono sorprendenti e meritano una precisazione. E’ lusinghiero apprendere dall’assessore che a breve incontrerà l’amministratore delegato di Trenitalia per affrontare il problema. Quello che lascia perplessi è semmai l’affermazione secondo la quale “anche la Regione vorrebbe treni veloci che fermassero in tutte le stazioni, ma poi bisogna vedere quante persone salgono e scendono”. Da qui l’idea di avviare una fase di “sperimentazione temporanea” (sic) per registrare il flusso dei passeggeri. Quello che tranquillizza, infine, è che l’operazione sarebbe a costo zero.
Da parte nostra, riteniamo che la questione – sebbene i numeri abbiano la loro logica – non possa essere posta in termini strettamente ragionieristici. Spoleto, che comprende anche il vastissimo territorio della Valnerina, non è una realtà qualsiasi, ma è la città dei Due Mondi, del Teatro Lirico Sperimentale, del Centro Studi sull’Alto Medioevo, di monumenti di altissimo pregio di ogni epoca iniziando dalla Rocca albornoziana sede del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea accolto a Palazzo Collicola, del Museo del Costume etc., città patrimonio dell’UNESCO, con una visibilità internazionale che ha ricadute benefiche sull’intera Umbria. Nella prospettiva della riuscita di questi eventi è quindi opportuno garantire il frecciabianca ed il miglior servizio possibile da parte di Trenitalia. Ridurre il problema al pendolarismo è limitativo e contraddittorio rispetto ai ripetuti annunci della Regione di voler puntare sui grandi eventi per rilanciare il ruolo e l’immagine dell’Umbria.
E’ la storia del cane che si morde la coda: si invoca la presenza dei turisti, ma poi non si fa nulla per incrementarne la presenza. Al contrario, si “sperimenta” il flusso, trattando un servizio utile alla comunità spoletina e umbra come se si trattasse di una semplice pratica burocratica. Questo atteggiamento, ancor prima che controproducente, è offensivo nei confronti dell’intera comunità.
IL DIRETTIVO DEL COMITATO VIAGGIATORI DI SPOLETO