125 voti favorevoli e 367 contrari, questi i numeri della votazione alla Camera sulla mozione di sfiducia contro il ministro Angelino Alfano, dopo gli scontri di Roma tra Polizia e operai delle acciaierie di Terni. La mozione era stata presentata da M5S e Sel e sostenuta da Lega e Fi.
“Ho visto attentamente quelle immagini – ha detto Alfano, riferendosi al video di Gazebo che aveva chiarito la dinamica dei fatti – e non contraddicono affatto la ricostruzione offerta da me: un pugno di poliziotti veniva spintonato da un numero molto superiore di manifestanti nel tentativo di forzare un blocco e di violare l’alt che gli era stato intimato; si è visto e sentito come un funzionario di polizia, nell’intendimento di andare a supporto dei poliziotti che cercavano di resistere ad una certa pressione dei manifestanti, abbia ordinato la carica. Gli agenti – continua Alfano – che stavano inizialmente sostenendo la pressione dei manifestanti erano davvero in numero esiguo, una decina circa, e la carica è stata data a sostegno dell’attività di quei pochi che altrimenti non sarebbero riusciti ad impedire che il corteo uscisse dalla piazza. La ricostruzione dei fatti che ho dato la scorsa settimana – conclude il ministro – non ha bisogno di essere riveduta né corretta in quanto non sottace alcun particolare di rilievo e non tende affatto a dare una versione di comodo”.
Alfano ha criticato aspramente la mozione, che, a suo parere, presentava “un livello inusitato di preconcetta faziosità”, informando che il 12 novembre si insedierà un tavolo di confronto con i sindacati “per la governance delle manifestazioni che hanno a tema il lavoro e l’occupazione in vista delle manifestazioni del 14 che interesseranno tutto il Paese”.