La città di Terni è sotto choc per la morte dell’operaio di una ditta esterna della TK che questa mattina ha tragicamente perso la vita sul posto di lavoro. Enrico Pezzanera, 62 anni, da tempo si occupava dello smaltimento del materiale ferroso di scarto dei manufatti dell’Ast; anche questa mattina era a lavoro in Strada Dei Confini, dove è situato il centro finitura Ast, ma un tragico destino lo attendeva.
Mentre un altro operaio, il figlio 25enne, stava manovrando un mezzo, è stato colpito da un braccio meccanico che lo ha travolto, decapitandolo. L’uomo si trovava proprio sotto la ruspa per controllare i materiali che venivano caricati
Sul posto sono immediatamente giunti i soccorsi del 118, ma inutilmente, l’uomo è morto sul colpo.
Le indagini, per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente, sono affidate ai Carabinieri coordinati da Sostituto Procuratore Della Repubblica, Camilla Coraggio.
Mentre durante il consiglio regionale di oggi, su richiesta di Eros Brega, è stato osservato un minuto di silenzio, i sindacati hanno già annunciato lo sciopero per tutto il secondo turno e per la notte: “Nella mattinata odierna si è verificato al reparto Centro di Finitura della ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni un incidente mortale riguardante un lavoratore di una ditta terza.
Come Organizzazioni sindacali – si legga in una nota – fermo restando la dinamica e gli accertamenti in corso, non possiamo che esprimere la massima solidarietà e vicinanza alla famiglia coinvolta.
Come Organizzazioni sindacali ribadiamo che i temi della salute e sicurezza dei lavoratori non possono essere di secondaria importanza all’interno del mondo del lavoro. Il tragico evento accaduto questa mattina è la testimonianza che su questi temi l’attenzione non è mai abbastanza.
Tale attenzione deve essere intensificata nel sistema degli appalti, attraverso regole e protocolli definiti, soprattutto oggi in una fase di difficoltà in cui il Gruppo Ast si trova.
A fronte di quanto accaduto – conclude la nota – come Organizzazioni sindacali proclamiamo immediatamente per tutto il Sito e le ditte terze lo sciopero per l’intera giornata, ivi compreso il turno di notte, fermo restando la messa in sicurezza degli impianti (l’attività produttiva riprenderà alle ore 6,00 del 17 settembre 2014)”.
Messaggi di cordoglio anche dal mondo politico, in particolare quello della governatrice Catiuscia Marini: “Ogni incidente mortale sul lavoro segna purtroppo la sconfitta di tutti.
In questo momento – ha affermato la presidente – vorrei esprimere innanzitutto il mio personale e profondo cordoglio, e quello di tutta la Giunta regionale, alla famiglia di questo lavoratore. Auspico, inoltre, che vi sia da parte di tutti, ciascuno per le sue competenze, il massimo impegno nell’osservanza di ogni misura possibile per garantire la sicurezza dei lavoratori”.
Anche il sindaco di Terni ha espresso vicinanza alla famiglia Pezzanera: “Appena appresa la notizia dell’incidente sul lavoro che ha portato alla morte dell’artigiano Enrico Pezzanera all’interno del Centro Finitura Ast il sindaco Leopoldo Di Girolamo si è recato allo stabilimento e quindi nell’abitazione della vittima per far visita alla famiglia.
“La sicurezza sul lavoro è un tema centrale che non può essere messo in discussione in qualunque fase di un’azienda. Il rispetto della vita dei lavoratori che a vario titolo operano all’interno dello stabilimento viene sopra ad ogni altra considerazione di tipo produttivo od economico. Esprimo vicinanza ai colleghi di lavoro, alle rappresentanze sindacali che ho anche avuto modo di incontrare davanti ai cancelli della fabbrica. Viviamo un momento di grande apprensione per le dinamiche della produzione e lavorazione dell’acciaio a Terni. Notizie di episodi gravi come quella di oggi rendono il clima ancora più pesante e triste, ma dobbiamo trovare sempre la forza di reagire, di continuare ad operare per un futuro costruito sul lavoro, sulle capacità produttive di questa città che sono di primaria importanza e che purtroppo vedono anche tributi di vite umane, come quello di oggi e come quello avvenuto pochi giorni orsono a Collepaese. Terni paga un prezzo alto sul fronte della lavoro ed è anche per onorare questi lavoratori che sono venuti così tragicamente a mancare che dobbiamo andare avanti nella nostra vocazione industriale e produttiva”.
Il sindaco ha poi reso visita alla famiglia della vittima: “Ho voluto esprimere tutta la vicinanza della città e dell’Amministrazione Comunale. Un abbraccio sentito alla vedova, alla figlia, e al figlio rimasto coinvolto nel tragico incidente, affinché possano trovare la forza per affrontare questa perdita così rilevante e garantire inoltre un futuro alla azienda che era motivo di orgoglio per un artigiano profondamente dedito al lavoro, quale era Enrico Pezzanera”.
“Non si può morire di lavoro, ancora una vittima incolpevole che si aggiunge agli oltre 300 i caduti nel 2014” – con queste parole Geremia Mancini, segretario generale dell’Ugl, commenta l’incidente mortale che ha coinvolto un autotrasportatore di 52 anni, verificatosi stamattina all’interno del Centro di finitura della Thyssen Krupp-Acciai Speciali Terni. “In un Paese civile – aggiunge il sindacalista – non si può continuare, in maniera colpevole, a sottovalutare questo fenomeno. Dietro ad ognuno di tali incidenti, si nasconde il comportamento di chi per il proprio utile è capace di rischiare la vita altrui. Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro il Governo ha il dovere di investire di più e di riscrivere regole più rigide a tutela dei lavoratori”.
Con quella di questa mattina, salgono a due le vittime di incidenti sul lavoro in pochi giorni. Lo scorso 12 settembre infatti un altro operaio era morto a Collepaese mentre stava potando un albero.
“In pochi giorni a Terni si sono consumate due tragedie sul lavoro. Esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra solidarietà alla famiglia di Enrico Pezzanera e alla famiglia di Giorgio Piersanti, ennesime morti bianche che testimoniano l’insostenibilità delle condizioni di lavoro nel nostro Paese – è quanto si legge in una nota di Prc Terni – Il fatto che entrambe le vittime fossero titolari delle rispettive ditte testimonia il livello a cui è giunta, nel nostro Paese, la precarizzazione delle condizioni lavorative. Non siamo infatti di fronte a fatalità. La demolizione sistematica delle norme a tutela del lavoro, a partire da quelle sulla sicurezza, la concorrenza al ribasso vigente nel libero mercato, spacciata per competitività dall’ideologia neoliberista, la ricattabilità a cui sono sottoposti quanti devono lavorare per vivere, sono le cause di questi drammi sociali ed umani. Solo l’affermazione del primato dei diritti e della dignità dell’individuo sulla ricerca del profitto può prevenire il ripetersi di tali tragedie, primato che chiama in causa quanti si battono a difesa del mondo del lavoro e della nostra Costituzione contro la speculazione imperante sulle vite dei lavoratori e delle loro famiglie.
Esprimiamo infine il nostro sostegno alla richiesta della Cgil di definire un protocollo specifico sugli appalti in AST e alle iniziative di mobilitazione già indette. Gli strumenti finora adottati, dal protocollo per la sicurezza in AST dello scorso aprile ai programmi di formazione per gli studenti delle medie superiori, necessitano non solo di essere rafforzati, ma soprattutto di essere inseriti in una riflessione più ampia e aperta alla popolazione sull’azione delle autorità competenti in tutto il territorio, in particolare rispetto a tutte quelle attività lavorative, svolte su commissione o appalto, dove maggiori sono i rischi e minori le tutele. È ora di gettare piena luce sulle troppe zone grigie del mercato del lavoro e di contrastare attivamente gli effetti delle politiche nazionali, dando poteri e risorse a chi può e deve prevenire il ripetersi di simili tragedie”.