Spoleto piange la scomparsa di Marilena Bonomo avvenuta lunedì scorso a Bari sua città natale. Aveva 86 anni. Gallerista di fama mondiale, tanto da essersi guadagnata il titolo di ‘Signora dell’arte contemporanea’, la Bonomo era molto conosciuta e stimata nella città del festival dove era solita trascorrere dei lunghi periodi nella sua casa a Monteluco, divenuta nel tempo ritrovo per molti famosi artisti. Nella Torre civica organizzò molte mostre, la più importante delle quali legata a Sol LeWitt, padre del minimalismo, che in breve tempo, proprio grazie alla Bonomo, si innamorò di Spoleto lasciando numerose opere e testimonianze. Un cruccio della Bonomo è rimasto lo stato di abbandono del wall drawing di Sol nella Sala Murat di Bari. Al quale si aggiunge quello per l’opera che l’artista statunitense donò al Comune umbro che lo fece realizzare sulla piattaforma in cemento sita davanti alla Casina dell’Ippocastano. Un’opera che andrebbe recuperata senza ulteriori indugi (probabilmente senza neanche eccessivi costi): sarebbe il modo migliore di celebrare non solo il grande artista, ma anche chi che fece scoccare la scintilla fra Sol LeWitt e Spoleto.
© Riproduzione riservata
(foto tratta da Internet)