E’ bufera tra i gruppi politici del Comune di Perugia a proposito delle tasse per i cittadini, nello specifico Imu e Tasi. Il problema è nel fatto che le aliquote rimarranno invariate anche per quest’anno, con una sostanziale conferma per il bilancio comunale. Una scelta, quella di non abbassare le tasse, dettata a quanto pare dalla magrezza delle casse comunali. Nonostante in campagna elettorale fosse stato promesso che i tributi sarebbero diminuti, Romizi nei giorni scorsi si era comunque difeso affermando che abbassare le tasse nel 2014 sarebbe stato un miracolo.
Le aliquote che verranno imposte per la Tasi sono del 2,5 per mille per quanto riguarda la prima casa, e dello 0,8 per mille per quanto riguarda le seconde case. Tutto come prima per l’Imu: 6 per mille per la prima casa e 10,6 per le seconde. Arrivano poi anche le detrazioni per le abitazioni principali. Oggi invece arriva la decisione della giunta: per le abitazioni principali e relative pertinenze non soggette a IMU (non appartenenti alle categorie A/1, A/8 e A/9) e immobili assimilati l’aliquota è del 3,3 per mille; per quelle principali e relative pertinenze appartenenti alle categorie A/1, A/8 e A/9 lo zero; per altre fattispecie di esclusione/esenzione dall’IMU 3,3 per mille. Gli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli IACP, ancora lo zero per mille. Per le detrazioni se la somma delle rendite catastali dell’immobile e relative pertinenze sarà è fino a 300 euro, sarà di 110 euro, mentre oltre 300 e fino a 450, si passa a una detrazione di 70 euro. E’ stata inoltre approvata una maggiorazione della detrazione pari a euro 25 per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, purché residente anagraficamente e dimorante nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.
La bordata – Immediata la risposta dell’opposizione, con Arcudi che ha dichiarato: “le promesse irrealizzabili che il Sindaco ha raccontato ai suoi elettori in campagna elettorale hanno le gambe corte e le verità iniziano a emergere insieme alla grande superficialità con la quale l’attuale amministrazione si è approcciata al governo della città di Perugia. Il Sindaco aveva promesso che la Tasi l’avrebbe portata al minimo (pari all’uno per mille), invece proprio ieri la Giunta comunale ha approvato la sua applicazione al valore massimo previsto per tale aliquota, lo stesso vale per l’IMU. Mi stupisco delle parole del Sindaco che, con modi alla Ponzio Pilato, liquida la promessa mancata dicendo che non si poteva fare altrimenti. Sindaco e altri esponenti della maggioranza, durante la scorsa legislatura erano consiglieri comunali e avrebbero dovuto conoscere il bilancio, le loro parole dunque mi fanno pensare che o negli ultimi cinque anni se ne sono infischiati della situazione del comune per poi accorgersi solo oggi di quali sono le risorse a disposizione, oppure in campagna elettorale hanno deliberatamente preso in giro i cittadini consapevoli che non sarebbero stati in grado di mantenere quanto promesso. La demagogia è il modo peggiore per governare una città, perchè rappresenta un alibi rispetto all’assunzione di responsabilità politiche che danneggiano non solo Perugia, ma anche il rapporto fiduciario dei cittadini verso la politica e le istituzioni. In questo contesto voglio sottolineare che è inutile che il centrodestra continui a dire che il bilancio è imputabile all’amministrazione precedente. Il Sindaco è cambiato, la giunta lo stesso, si assumano le proprie responsabilità e dimostrino cosa sanno fare di buono. Ciò che sanno fare di sbagliato, dai tagli ai servizi all’aliquota Tasi ed IMU, ce l’hanno già dimostrato”. Dal canto suo Giacopetti, segretario comunale del Pd, ha dichiarato di essere stato di fronte a “promesse elettorali e acchiappavoti”.
I grillini – Il M5S non si fa attendere e afferma: “il 15 aprile scorso Romizi, nella conferenza stampa di presentazione della sua candidatura a Sindaco, aveva dichiarato: “Economia, lavoro e riorganizzazione delle funzioni comunali saranno i punti principali, con quest’ultima che dovrà liberare risorse per ridurre le tasse.”. Ed infatti al primo appuntamento importante le tasse (sulla casa) non sono state ridotte, il tutto però preceduto da dichiarazioni su un “buco di bilancio” di cui non risultano ad oggi pubblicati dati precisi ed ufficiali. Intanto un’eventuale riduzione delle tasse è rinviata al prossimo anno, poi si vedrà. Dato che il neo Sindaco Romizi negli ultimi dieci anni è stato ininterrottamente Consigliere nello stesso Comune, in teoria avrebbe dovuto già conoscere a menadito la situazione del bilancio ed avrebbe dovuto presentarsi, coerentemente con quanto dichiarato in campagna elettorale, con un piano programmatico di riduzione delle tasse già da quest’anno” .Riguardo alla TASI Luigi Cesarini, del Movimento 5 Stelle di Perugia, fa notare che: “la legge 147/2013, legge di stabilità per il 2014, prevede espressamente, al comma 682, l’individuazione dei servizi indivisibili e l’indicazione analitica, per ciascuno di tali servizi, dei relativi costi alla cui copertura la TASI è diretta”.
La replica del sindaco – “Diminuire le tasse a cittadini – ha dichiarato ieri il sindaco di Perugia Romizi – famiglie e imprese resta uno dei primi punti del programma di governo di questa Amministrazione, e soprattutto del nuovo rapporto che il Comune intende stabilire con i perugini. Avremmo voluto farlo già da quest’anno ma la manovra non era compatibile con i conti.
Come ho avuto modo di ripetere nelle scorse settimane, il bilancio 2014, che approda in Giunta l’ottavo mese dell’anno, dopo i necessari approfondimenti, è da considerare a tutti gli effetti come l’ultimo della vecchia amministrazione, piuttosto che il primo della nuova. I margini entro cui lavorare, nell’ottica di ridurre la pressione fiscale, erano, a questo punto, praticamente nulli.
Ad una decisione demagogica, cioè procedere comunque ad un taglio più simbolico che sostanziale, abbiamo preferito la serietà di una manovra responsabile che tutelasse gli equilibri di bilancio. Ciò ci permetterà, anche disponendo del complesso dei dati relativi ai possibili risparmi di spesa che stiamo acquisendo, di procedere a quello che resta il punto chiave della svolta che abbiamo promesso ai perugini: una amministrazione comunale trasparente e responsabile, amica del cittadino. Per troppo tempo Perugia ha brillato per occupare i primi posti delle graduatorie dei Comuni con le più alte spese e le più onerose imposte”.
Monni difende – Intanto il consigliere regionale Massimo Monni bolla come “vergognosi” i commenti del centrosinistra: “comprendo la preoccupazione dei cittadini nel vedere che non sono state tagliate né Imu né Tasi, ma sinceramente non posso che rimanere costernato davanti agli attacchi del centrosinistra che possono essere solamente giudicati vigliacchi e demagoghi”. Questo il primo commento del coordinatore provinciale di Ncd, Massimo Monni, che aggiunge inoltre: “Vorrei ricordare a tutti coloro che oggi sono intervenuti tramite mezzo stampa, attaccando il neo Sindaco Andrea Romizi, che chi ha preceduto l’attuale Amministrazione, ha fatto in modo che il Comune di Perugia rischiasse il default e non per offrire ai cittadini i servizi di cui necessitavano, bensì per assumere un numero sproporzionato di dirigenti, spesso incapaci. Un meccanismo non solo costosissimo e finanziato direttamente dalle nostre tasche, ma che ha anche permesso di mettere in piedi quel sistema clientelare che ormai tutti conosciamo”. “Non me la sentirei quindi, soprattutto se mi trovassi nei panni dell’ex vicesindaco, – aggiunge Massimo Monni – di puntare il dito contro Andrea Romizi, ma preferirei optare per un dignitoso silenzio e un sano mea culpa. I tagli che sono stati, infatti, effettuati, in maniera immediata, sono il segno tangibile che il cambiamento è in atto. Un cambiamento che siamo certi possa continuare in questa direzione. Solo dopo aver risanato il bilancio del Comune di Perugia sarà possibile un abbassamento delle tasse. La parola d’ordine è, infatti, tagliare e ridimensionare una macchina burocratica e amministrativa intaccata nella sua efficienza da persone come Locchi e Boccali. Tagli che grazie alla lungimiranza dell’assessore Francesco Calabrese, presidente della commissione comunale sulla revisione della spesa, già sono stati messi in atto, grazie alla volontà ferrea del neo sindaco di cambiare radicalmente il Comune e modificare un sistema che non ci appartiene e che non è in linea con i nostri principi. Le scelte politiche di Romizi sono scelte importanti e coraggiose e farebbe piacere che chi ha governato e distrutto la nostra città si chiudesse nel suo silenzio, ammettendo un colossale fallimento”. “Sarà inoltre mia premura – aggiunge Massimo Monni – controllare che i fondi comunitari stanziati dall’Unione Europea, siano versati nelle casse del Comune, come promesso dalla Governatrice a Wladimiro Boccali. Una promessa fatta quando ancora si pensava di essere invincibili”.
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